Morte in porto, si indaga sulla manovra della ralla

I video di sorveglianza mostrano una sterzata apparentemente senza motivo

Monica Bottino 18/12/2024
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Aveva 52 anni Giovanni Battista Macciò. I suoi colleghi lo conoscevano come Francesco e dicono che era una persona cordiale e gentile, benvoluto da tutti.  Francesco è morto l’altra notte nel porto di Genova Prà, schiacciato da una ralla guidata da un collega che improvvisamente ha sbandato. Non si sa perché. Era originario di Castiglione Chiavarese, Francesco, che lascia moglie e figlio nella disperazione. La procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, le indagini sono affidate al gruppo Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro di Asl3. Sono state sequestrati i video delle telecamere che hanno registrato l’incidente e che dovrebbero dare agli inquirenti indicazioni utili a capire la dinamica dell’ennesima tragedia sul lavoro.  Un collega di Francesco, un uomo di 46 anni è rimasto ferito nell’incidente, ed è ricoverato. I video mostrano due ralle in movimento: il conducente di uno dei due mezzi sterza e colpisce l’altro mezzo. Macciò stava controllando i sigilli di un container e si è trovato schiacciato morendo sul colpo.  Ieri è stato poi proclamato uno sciopero di 24 ore, che dalla mattina di ieri ha bloccati i varchi portuali.  La manifestazione che ne è seguita  ha causato subito, dalle 9 circa, lunghe code in città che si sono poi riversate anche sulle autostrade con 8 chilometri di coda sulla A7 Serravalle-Genova, tra Bolzaneto e la barriera di Genova ovest verso Genova; 10 chilometri sulla A10 Genova-Savona tra Prà e il bivio con la A7 verso Genova; code anche sulla A12 Genova-Sestri Levante tra Genova Nervi e il Bivio con la A7 verso Genova.  I disagi al traffico sono terminati alle 12.15 circa, con la fine della manifestazione. La giornata è stata contrassegnata da molte dichiarazioni di autorità e sindacati. «A nome mio e di tutta la Giunta regionale, desidero esprimere le più sentite condoglianze alla famiglia e ai colleghi della vittima e augurare una pronta guarigione al lavoratore ferito», ha detto il presidente della Regione Liguria Marco Bucci. Un minuto di silenzio è stato osservato anche in consiglio comunale, riunito per l’approvazione del bilancio, quando è stato chiesto dal presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba. Anche il presidente del consiglio regionale Stefano Balleari ha espresso cordoglio a nome del consiglio. Così come l’Autorità di Sistema Portuale e i gruppi politici di titti gli schieramenti. «Nell’attesa di conoscere la dinamica dell’incidente ci interroghiamo sulle falle del  sistema di sicurezza portuale che ha coinvolto due lavoratori - dicono i sindacati Cgil, Cisl e Uil - Sul tema della sicurezza sul lavoro occorre rimettersi al tavolo istituzionale per individuare le azioni ulteriori da mettere in campo per garantire la sicurezza in ambito portuale». 
Inoltre, per Cgil Cisl e Uil occorre superare il commissariamento dello scalo genovese e procedere subito con la nomina di un nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale che garantisca governo e sicurezza per le lavoratrici e i lavoratori del porto.  «Una persona che esce per andare a lavorare, per portare il pane alla famiglia, che non possa tornare a casa è veramente una tragedia immane - ha detto Mauro Scognamillo, segretario generale Fit Cisl Liguria - Noi lo abbiamo sempre posto quale primo dei punti fondamentali del nostro lavoro, il nostro obiettivo, è arrivare ad incidenza zero. Sappiamo che è utopia, ma noi ci proviamo e continueremo a lottare per ottenere dei risultati che possano un giorno dire abbiamo salvato anche una sola vita» .  «Ancora una volta si deve parlare di sicurezza sul lavoro quando c’è un incidente mortale, non è possibile andare avanti così - il commento di Luca Franza, coordinatore delegati compagnia RLS di sito del porto di Genova - Nella domanda ci sarebbe già la risposta. Siamo alle soglie del 2025, siamo nello stesso luogo dove nel 2007 dopo 5 giorni di rabbia e disperazione su questo varco è nata una legge nazionale sulla rappresentanza, la sicurezza, di cui faccio parte anch’io».
Macciò era anche membro del Comitato parenti vittime del Ponte Morandi e domenica scorsa aveva partecipato alla cerimonia per l’inaugurazione del Memoriale insieme ai parenti. Il Comitato lo ha ricordato in un post. «Oggi è un giorno di lutto per tutta la città, per tutto il Paese, di grande lutto per il nostro Comitato, uno di noi ha perso la vita stanotte durante il suo lavoro, Francesco, una persona buona, una grande persona, un uomo che con la sua famiglia è stato vicino in modo particolare alle nostre famiglie fin dal 14 agosto 2018, era con noi sempre ogni 14 agosto, era con noi domenica per l’inaugurazione del Memoriale. Siamo sconvolti e siamo vicini con tutto il cuore a Roberta e Lorenzo. Un giorno che non sarebbe mai dovuto arrivare, un’altra morte sul lavoro che non ha senso. Un mondo alla rovescia». 
 
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