Maxi-sequestro di cocaina a Genova: condannati Federico Pinna e Cosimo Spampinato

Il carico, nascosto all’interno di un container trasportato dalla nave Kristina, era giunto al terminal Spinelli

20/12/2024
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Sono stati condannati rispettivamente a 13 anni e un mese e a 8 anni Federico Pinna e Cosimo Spampinato, i due uomini arrestati lo scorso febbraio dopo essere stati trovati in possesso di 145 chili di cocaina. Il carico, nascosto all’interno di un container trasportato dalla nave Kristina, era giunto al terminal Spinelli del porto di Genova, proveniente dal porto di Guayaquil, in Ecuador. L’arresto risale all’8 febbraio, quando i due uomini, a bordo di un’auto con false insegne del servizio “Prevenzione incendi Santa Barbara”, non si sono fermati a un posto di blocco. Dopo un inseguimento rocambolesco, culminato nello speronamento di una pattuglia dei carabinieri, sono stati bloccati e arrestati. Secondo le indagini, coordinate dal pm Federico Manotti, i due avevano un complice tra i portuali, che aveva fornito loro un badge per accedere al porto. Una volta all’interno, avevano estratto quattro sacchi contenenti 130 panetti di cocaina dal container, ufficialmente carico di tonno in scatola sott’olio. La cocaina sequestrata, del peso totale di 145 chili, avrebbe potuto fruttare oltre 650.000 dosi sul mercato. Il valore del carico, stimato in milioni di euro, evidenzia l’importanza dell’operazione condotta dalle forze dell’ordine. Il pubblico ministero aveva chiesto pene più severe: 16 anni per Federico Pinna e 10 anni per Cosimo Spampinato. Tuttavia, il tribunale ha stabilito condanne lievemente inferiori, pur riconoscendo la gravità del reato. Non era la prima volta che Federico Pinna si trovava coinvolto in un traffico internazionale di droga. Nel 2014, fu arrestato nell’ambito di un’operazione che aveva portato al sequestro di 150 chili di cocaina nascosti in vasetti di asparagi provenienti dal Perù. In quel caso, la droga era destinata alla cosca calabrese degli Alvaro, e Pinna fu condannato a sei anni di carcere. Le indagini non sono concluse. Gli inquirenti sospettano che Pinna e Spampinato abbiano agito in concorso con almeno altre due persone, identificate finora solo con i soprannomi di “Aeroplano” e “Garibaldi”. Questa operazione sottolinea ancora una volta l’importanza della vigilanza nel contrasto al traffico internazionale di stupefacenti, che si avvale di metodi sempre più sofisticati per eludere i controlli. La collaborazione tra portuali infedeli e reti criminali organizzate resta uno dei nodi centrali da affrontare.
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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