«Le scelte di Salis sono costateai genovesi 5 milioni al giorno»

Le forze di opposizione fanno i conti dei primi cento giorni della sindaca tra il «No» allo Skymetro all’aumento Imu

10/09/2025
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«I primi 100 giorni cento giorni sono costati ai genovesi oltre 512 milioni di euro: 5 milioni al giorno. Direi che non ce lo possiamo permettere». L’onorevole Ilaria Cavo, capogruppo di Noi Moderati in consiglio comunale, apre il libro dei conti e con una chiarezza che non può lasciare adito a manipolazioni, dà i numeri della gestione targata Salis. «Tra stop allo skymetro, con 398 milioni persi, i 40 milioni a rischio per la funivia dei Forti e i 74,5 milioni bloccati sul prolungamento della metropolitana Genova ha perso mezzo miliardo. Nei primi 100 giorni si tratta, e stiamo ragionando in difetto, di 5 milioni persi al giorno. Possiamo permettercelo? No. Non possiamo, perché, a fronte di questi finanziamenti persi e cantieri in stallo, non abbiamo visto alcuna nuova proposta concreta». Al contrario il Comune ha messo le mani in tasca ai genovesi. «Abbiamo visto solo aumento dell’Imu e la possibile revisione delle tariffe agevolate per il trasporto pubblico urbano, che riguardano under 14, over 70 e tutti i residenti per l’accesso a metro e ascensori - dice l’onorevole Cavo -  Più tasse, quindi, e meno servizi: dal taglio delle corse dei bus al decoro urbano e a una gestione del verde fallimentare sotto gli occhi di tutti. Troppi i dossier abbandonati e le scelte non fatte per le contraddizioni interne alla maggioranza. Un esempio su tutti quello di Ilva: il giorno in cui Salis ha detto sì al forno elettrico i 5 Stelle sono usciti con un comunicato che parlava di incontro paradossale». Non solo. Silvia Salis, secondo i consiglieri di opposizione, si interessa molto di più alla politica internazionale e nazionale che a quella che più dovrebbe interessarle, ovvero quella cittadina. «È il momento che faccia i conti con cosa significhi essere sindaco di Genova e dia risposte concrete ai cittadini. Dica, dopo questi cento giorni, cosa vuole fare della gratuità sul trasporto che chiediamo di mantenere. Altri 100 giorni così Genova non se li può permettere». Alessandra Bianchi (Fratelli d’Italia) ha parlato di promesse disattese: «Ci aspettavamo di vedere il domani tanto promesso, invece solo promesse illusorie. Nessuna delibera relativa alla riforma dei Municipi, nessun intervento concreto relativo a welfare e politiche abitative, nessuna risorsa stanziata sullo Sport e nessun atto operativo, dopo una mera delibera di indirizzo, sul salario minimo negli appalti comunali, dove l’unica cosa concreta vista è stato licenziamento di nove lavoratori Phoenix. Gli unici atti concreti dei ‘100 giorni Salis’ sono stati colpire 27mila famiglie con l’aumento dell’Imu, rinunciare a 512 milioni per la città ed attribuirsi meriti per l’attività svolta dal centrodestra come gli 8 milioni di imposta di soggiorno incassata, i successi degli eventi, prima però contestati e osteggiati, come Redbull e The Ocean Race arrivando addirittura a dire oggi che verrà realizzato il Centro Federale Universitario Remiero di Prà che però esiste già dal 2021», puntualizza Bianchi, ex assessore che ben conosce il tema sport. Paola Bordilli e i consiglieri della Lega  parlano di «bugie e creare difficoltà con uno storytelling distorto». «Siamo di fronte a una strategia politico-comunicativa per dare sempre la colpa a quelli di prima celando i veri problemi: come il presunto buco di bilancio da 50 milioni, rivelatosi inesistente ma usato per alzare l’Imu, l’assenza di fondi aggiuntivi ai Municipi, le “affermazioni contraddittorie sui parcheggi, oltre che alla mancanza di chiarezza su Campostano, dove è la Giunta che deve decidere senza addossare colpe inesistenti alla precedente».
Sergio Gambino (Gruppo Misto) ha richiamato l’attenzione sulla sicurezza, mentre Mario Mascia (Forza Italia) ha  denunciato la mancanza di una vision, l’azzeramento dei finanziamenti ottenuti negli anni passati e il trend della Giunta di non rispondere nemmeno al telefono: «Stiamo continuando a fare gli assessori facenti funzione perché chi ci ha sostituito spesso e volentieri non si fa trovare dai cittadini. Hanno segato le gambe a tutti i tavoli che avevamo costruito mensilmente, la Genoa Business Unit, il Tavolo Comunale del Lavoro con tutti gli stakeholders, la Conferenza permanente per l’edilizia, i tavoli coi sindacati su sicurezza negli appalti, cantieri Pnrr smartworking».
Infine, Pietro Piciocchi (Vince Genova) ha tracciato un quadro complessivo durissimo: “I primi 100 giorni dovrebbero essere di entusiasmo e concretezza, invece abbiamo assistito solo a inerzia e inattività. La produttività della Giunta è crollata, i territori sono abbandonati, i grandi dossier come il Waterfront di Levante, l’ultimo miglio di Certosa-Rivarolo, Sestri Ponente e Sampierdarena sono completamente fermi. Nessuna attenzione al welfare e alla scuola, grandi tensioni interne alla coalizione e tanta comunicazione senza fatti. Un Comune in disarmo, che rischia di portare Genova all’arretramento».
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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