«La sicurezza di Genova non sia solo scenografica»

Il segretario generale Siap, Roberto Traverso, avverte che sarebbe scorretto puntare tutto solo sul centro storico

Monica Bottino 21/10/2025
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Più risorse sociali, incentivi economici e una presenza dello Stato in tutti i quartieri. Il tema della sicurezza, a Genova, è come un puzzle che deve essere realizzato mettendo le tessere al posto giusto, e se ne manca una il risultato non arriva. Ne è convinto da tempo chi la città la vive per strada, ogni giorno. Come le forze dell’ordine. «Le dichiarazioni di questi giorni mi hanno fatto vivere un déjà vu: purtroppo la percezione è quella di una sostanziale immobilità», dice Roberto Traverso, segretario generale Siap Genova e componente della Segreteria Nazionale Siap - Sentiamo parlare in questi giorni di un “ritorno” della Polizia Locale nel centro storico, accompagnato dall’idea di una inesistente “tripartizione” tra Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Locale. Il questore ha voluto mettere in piedi nuovi servizi per gestire la movida, coinvolgendo oltre alla Questura i Reparti Prevenzione Crimine di Liguria e Piemonte, la Guardia di Finanza, i Carabinieri e la Polizia Locale. Scelta che, tra l’altro, sta creando criticità operative che saranno oggetto di confronto ai tavoli sindacali. Tuttavia, non pensavamo di doverci trovare di nuovo davanti a situazioni confuse con la Polizia Locale». Secondo Traverso, il coordinamento tra Polizia di Stato, militari dell’Arma e della Guardia di Finanza e Polizia Locale dev’essere realizzato tenendo conto delle peculiarità delle «regole d’ingaggio» della Locale. «Trattare in modo disinvolto argomenti tecnicamente diversi, dove attività che prevedono sanzioni amministrative e penali obbligano gli agenti e ufficiali di Polizia Giudiziaria ad attenersi scrupolosamente al Codice Penale e di Procedura Penale, preoccupa chi conosce la materia. Ovviamente chiederemo con urgenza al Questore di Genova chiarimenti, perché non intendiamo che ancora una volta siano i poliziotti che rappresentiamo a pagare le conseguenze di prese di posizione mediatiche», dice il sindacalista. Nel centro storico - precisa la nota di Traverso - i servizi rientrano nell’ordinanza di ordine pubblico, e per questo motivo viene riconosciuta un’indennità di circa 13 euro lordi al giorno, che vale anche per la Polizia Locale impegnata in quel dispositivo. Ma fuori da quell’area, nei quartieri reali dell’emergenza sociale e criminale come Sampierdarena, Valpolcevera, Rivarolo, Molassana, Marassi, Sestri Ponente e Voltri non vige alcuna ordinanza di ordine pubblico. Di conseguenza, i poliziotti dei Commissariati che lavorano quotidianamente in condizioni complesse non percepiscono alcuna indennità, pur gestendo risse, spaccio, famiglie allo sbando, minori a rischio e situazioni borderline. «Concentrare tutte le energie sul centro storico rischia di trasformarlo in una vetrina illusoria, utile solo a trasmettere un’immagine rassicurante, ma incapace di produrre sicurezza reale se non vengono sostenuti anche premialità per i commercianti (riduzione pressione fiscale, Tari, ecc.) e opportunità concrete per le associazioni di svolgere al meglio il loro lavoro, oltre a servizi sociali, politiche educative e sostegno istituzionale ai territori. Pensare di risolvere tutto solo con pattuglie, transenne e telecamere senza una parallela strategia sociale è una scenografia di sicurezza, non una politica pubblica». Da mesi il Siap chiede che le sezioni della Polizia Locale presenti nei Municipi siano rafforzate, così da poter operare in coordinamento strutturato con i Commissariati di Polizia di Stato e le Stazioni dei Carabinieri. «Solo così la Polizia Locale può svolgere azioni mirate su violazioni amministrative e penali, consentendo di rispondere alle richieste dei cittadini anche nei quartieri fuori dal centro storico, dove il disagio è concreto e quotidiano, ma invisibile mediaticamente».
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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