La commissione sicurezza ha paura di riunirsi di sera

La richiesta dell’opposizione di fare sopralluoghi nei vicoli del degrado riceve un «no»: è più sicuro l’orario diurno

Vittorio Magni 14/11/2025
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La sindaca Salis e la sua giunta sostengono che l’insicurezza avvertita dai genovesi sia solo una «percezione». Lo ripetono da mesi, con la solita arroganza ideologica, come se le siringhe, il sangue, le urla di giorno e di notte, gli spacciatori nei vicoli, le loro sentinelle, gli ubriachi e l’odore dell’urina - e non solo - fossero frutto di un’allucinazione collettiva.
Eppure, è bastato avanzare una semplice proposta, ovvero tenere una commissione consiliare in orario serale nei quartieri più difficili, per smascherare l’imbarazzante ipocrisia. La risposta della presidenza del consiglio comunale? Un bel «no», perché «non è garantita la sicurezza».
Come se non bastasse, nella comunicazione ufficiale è stato anche specificato che le commissioni si terranno esclusivamente in orario diurno, aggiungendo che «resta inteso che la calendarizzazione del sopralluogo avverrà previo consulto e coordinamento con le competenti Autorità di pubblica sicurezza, al fine di garantire il regolare e sicuro svolgimento delle attività».
Una formula che suona come un’ammissione: la stessa giunta che nega l’insicurezza, dichiara di non potersi muovere la sera senza garanzie speciali di protezione.
Questo episodio basterebbe da solo per definire l’attuale amministrazione: tante parole ma niente fatti. Servirebbe saper gestire la realtà, ma la maggioranza di governo ha timore di andare al calar del sole in quelle stesse zone che per i cittadini rappresentano l’insicurezza, ma che loro definiscono solo «percezione».
Da quando c’è la sindaca Silvia Salis, Genova è precipitata in un degrado senza precedenti. Il centro storico è diventato un ghetto di illegalità e abbandono: crack venduto a cielo aperto, bivacchi ovunque, degrado urbano. Chi denuncia viene ignorato, chi chiede più controlli li vede diminuire sempre di più, e chi vive o lavora nei quartieri difficili si ritrova senza tutela né strumenti.
Perché, ovviamente, il taser c’era, ma l’assessore Viscogliosi ha deciso di toglierlo. Non sia mai che gli agenti della Polizia Locale possano utilizzarlo per rendere inoffensivi i criminali più violenti. Meglio lasciare gli agenti a mani nude, contro chi spaccia, aggredisce e terrorizza. Così vuole la nuova linea progressista della giunta Salis: buonismo a tutti i costi. Ma a volte si rischia di diventare complici.
Ma la contraddizione più grottesca è proprio questa: chi governa Genova dice che la città è sicura, ma ha paura di andarci. Paura di uscire dai palazzi, paura di incontrare i cittadini, paura di guardare in faccia i problemi. Una giunta che si nasconde dietro gli orari d’ufficio.
Nel frattempo, i genovesi restano soli. I residenti del centro storico convivono con spacciatori e tossici, i commercianti ogni mattina puliscono la strada che assomiglia a una latrina, e chi torna a casa la sera lo fa con la paura di essere aggredito. Si moltiplicano intanto le segnalazioni dei residenti, che grazie ai social documentano con foto e video tutto ciò che accade sotto alle loro finestre: spaccio, rapporti sessuali, aggressioni.
Proprio il video diffuso nelle ultime ore, che mostra un rapporto sessuale in pieno centro storico, ha provocato l’alzata di tono della Lega, che torna a chiedere a gran voce un intervento immediato. La situazione sempre più critica ha spinto infatti il gruppo a richiedere nuovamente la convocazione di una Commissione itinerante nelle zone più difficili, da svolgersi in orario serale o notturno.
Con questa nota, la Lega ritiene opportuno chiedere alla Sindaca di rivalutare la decisione. Un atto di responsabilità, necessario per affrontare i problemi.
La verità è che questa giunta ha paura della sua stessa città. Perché Genova non è quella delle conferenze stampa o dei post sui social: è quella dei vicoli, delle urla nella notte, del sangue e dei cittadini esasperati che non ne possono più. Una sindaca che non ha il coraggio di guardare in faccia la realtà non può governare bene. Salis e la sua giunta tremano al solo pensiero di una riunione serale, e allora il messaggio è chiarissimo: non sono solo i cittadini ad avere paura. E per governare una città come Genova, adesso, ci vuole coraggio.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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