Il Salone dei record chiude a quota 124mila

I visitatori sono cresciuti del 2,8% rispetto al 2024. Formenti: «Siamo un’eccellenza»

Chiara Manganaro 24/09/2025
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Imbarcazioni meravigliose sono state ammirate da un pubblico sempre più vasto
Il 65° Salone Nautico Internazionale di Genova si è chiuso confermando, con forza e numeri alla mano - presenti oltre 124mila visitatori, il 2,8% in più rispetto al 2024 -, la leadership dell’Italia nel panorama mondiale della nautica. Quella appena terminata è stata un’edizione brillante, energica, capace di catalizzare l’attenzione del grande pubblico, di offrire una straordinaria vetrina per le imprese e di ribadire, con orgoglio, che il nostro sistema nautico regge e guida il mercato globale con stile, tecnologia e visione.
Una Genova in grande forma ha accolto espositori da 45 Paesi, più di 1.000 imbarcazioni in esposizione, 123 novità, 96 première mondiali e 23 nuovi cantieri. Un parterre internazionale che ha animato le banchine con entusiasmo, appuntamenti d’affari, incontri istituzionali e un flusso continuo di visitatori, curiosi, armatori, investitori e appassionati. Il Salone ha brillato, mostrando al mondo una città viva, accogliente e protagonista.
«Il Salone è andato bene - ha dichiarato Piero Formenti, presidente di Confindustria Nautica - gli espositori sono contenti, hanno venduto, e anche dal pubblico abbiamo ricevuto grandi complimenti. È un Salone ormai maturo, bisognerà fare in modo che tutti possano arrivare a usufruirne».
Parole che sottolineano non solo il successo dell’evento, ma la sua crescente maturità internazionale. Formenti ha infatti ribadito che il Salone oggi rappresenta «il più bel salone al mondo a livello estetico». Un primato che, tuttavia, per essere difeso e consolidato, richiede uno sforzo corale sul fronte della mobilità e dell’accessibilità: «Servono autostrade, un aeroporto con voli internazionali, una ferrovia veloce e hotel per accogliere una clientela di fascia alta. L’aeroporto di Genova è già difficile da raggiungere per un italiano, figuriamoci per uno straniero. Da Milano si potrebbe arrivare, ma manca ancora una ferrovia veloce. Se vogliamo attrarre il turismo del lusso, dobbiamo avere strutture adeguate. E poi Genova è bellissima, ma abbiamo bisogno che diventi più attrattiva».
Un appello che ha trovato ascolto nelle istituzioni locali con cui Formenti ha sottolineato «sintonia perfetta». L’obiettivo condiviso è quello di costruire una Genova sempre più pronta ad accogliere e a competere con le capitali mondiali del mare. Il comparto nautico italiano si conferma solido e in crescita: oltre 16 miliardi di euro di valore complessivo, una filiera che coinvolge più di 1.000 imprese, oltre 30.000 addetti e un’esportazione stabile attorno agli 8 miliardi l’anno. Ma il dato più rilevante arriva dal mercato interno, tornato a muoversi con decisione su tutte le fasce di prodotto, dalla grande nautica agli accessori.
«I grandi mi hanno detto che sono andati molto bene, i medi anche, gli accessoristi soddisfatti. Ma chi ha performato meglio è stato chi ci si aspettava meno. Molti espositori stanno ancora chiudendo contratti anche oggi. Abbiamo portato clienti italiani, clienti vicini, e naturalmente anche stranieri, che ci sono sempre stati - ha detto ancora Formenti - ma la vera svolta arriverà con i collegamenti adeguati».
Ma il Salone è anche fucina di idee e innovazione. È stato annunciato, infatti, che già dal 2026 nascerà a Genova un nuovo evento annuale interamente dedicato al mondo dei foils, le «ali» sommerse che permettono alle imbarcazioni di volare sull’acqua con leggerezza e velocità. In collaborazione con The Foiling Organization, associazione mondiale del settore con sede proprio a Genova, Confindustria Nautica vuole così consolidare la città ligure come hub dell’innovazione nautica, con un focus su tecnologia, sostenibilità e ricerca applicata.
A confermare la forza strategica della nautica per il territorio è stato anche Marco Bucci, presidente della Regione, che ha parlato con entusiasmo del clima respirato nei giorni del Salone: «Ho avuto una percezione ottima del Salone, forse migliore degli altri anni: domenica si faticava a girare tra gli stand. Oggi la nautica italiana è il nostro passaporto, perché parliamo di un livello mondiale. È per questo che insisto nel lanciare ancora la sfida, non soltanto a Confindustria Nautica e agli operatori del settore, ma anche a noi amministrazioni, per far sì che Genova diventi davvero il Salone Nautico numero uno al mondo».
Il Waterfront di Levante, con le sue nuove aree funzionali e scenografiche, ha offerto un palcoscenico d’eccezione, confermando quanto questa porzione di città sia ormai il cuore pulsante dell’evento. Gli spazi espositivi si sono rivelati all’altezza della domanda - in alcuni casi persino oltre ogni aspettativa - e la macchina organizzativa ha saputo valorizzare al meglio l’incontro tra business, spettacolo e passione per il mare.
Il Salone Nautico Internazionale non è solo una fiera: è un simbolo dell’Italia che funziona, che innova, che compete ad armi pari con i grandi del mondo. Una manifestazione che ha saputo trasformarsi in motore di sviluppo e vetrina d’orgoglio nazionale. Ma ora, per raccogliere fino in fondo i frutti di questo successo, serve uno scatto in avanti deciso da parte del sistema-Paese. Connettività, logistica, ospitalità e promozione del territorio sono le leve su cui costruire un salto definitivo. Perché Genova, oggi, ha tutte le carte in regola per diventare la capitale mondiale della nautica. E il Salone, come ha detto Formenti, «è maturo». Ora è il momento di farlo volare.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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