Genova: primari in campo per difendere il nuovo Ospedale Galliera

Sedici ricorsi dal 2009 ad oggi contro la realizzazione di un nosocomio moderno. L'invito al presidente nazionale di Italia Nostra: "Venga a vedere cosa succede qui da noi"

29/11/2024
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Questa volta si sono mossi loro e ci hanno messo la faccia e il cuore. I direttori di Dipartimento dell’ospedale Galliera e i primari, insieme con molti colleghi, ieri hanno voluto incontrare la stampa e le televisioni per dire forte e chiaro che sono «stufi dei continui ricorsi presentati ormai da anni contro la realizzazione del nuovo ospedale». «Ci pare di essere di fronte a un accanimento direi quasi patologico - ha detto il direttore del Pronto Soccorso Paolo Cremonesi, spiegando le ragioni dell’incontro - Ci sono stati 16 ricorsi dal 2009 ad oggi, prima presentati da alcuni cittadini che abitano in zona e che forse temevano una svalutazione dei propri immobili, poi dall’Associazione Italia Nostra che pare aver preso di mira solo il Galliera. La stragrande maggioranza dei ricorsi hanno avuto esito negativo per i ricorrenti, ma nonostante ciò Italia Nostra va ancora avanti, impedendo di fatto la realizzazione del nuovo ospedale».
Imponente la mole di dati sul lavoro dell’ospedale che, nel corso del 2024, ha raggiunto nuovi record di prestazioni, come per esempio nel numero di interventi chirurgici, di visite ambulatoriali, nella ricerca sempre più prestigiosa a livello internazionale, nella chirurgia robotica all’avanguardia. Senza considerare che all’ospedale Galliera ha sede anche il Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo, un’eccellenza assoluta nella sanità italiana. Anche la radioterapia ha registrato un aumento del 50% dei pazienti trattati negli ultimi due anni, grazie alla collaborazione con l’ospedale San Martino e le strutture dell’Asl 3. 
Tutto ciò avviene tra mura vecchie di secoli, dove per andare da una parte all’altra «ci sono tre fermate di autobus», ha aggiunto Cremonesi, e dove ogni adeguamento sarebbe impossibile sia per costi sia per vincoli architettonici.
«Non c’è alcuna speculazione edilizia - ha continuato Cremonesi - è una fake news, e se ci sono persone che non sanno leggere le carte ci offriamo di spiegargliele. Siamo contro i falsi ambientalisti e contro gli architetti del no a tutti i costi che non sanno nemmeno cosa sia un ospedale moderno». Marco Filauro, direttore della Chirurgia Addominale, ha ricordato che l’ospedale si doveva costruire già anni fa e che altre città italiane come Napoli o Milano «hanno saputo realizzare ospedali nuovi mantenendo inalterato il patrimonio artistico e architettonico delle vecchie strutture che sono state valorizzate». Secondo Andrea De Censi, direttore dell’Oncologia Medica, uno dei ricercatori italiani noti in tutto il mondo, «l’ambiente è importante per chi fa ricerca e per attrarre giovani ricercatori è necessario offrire loro strutture adeguate». E c’è chi si mette dalla parte del paziente, come Arnoldo Piccardo, direttore della Medicina Nucleare, secondo il quale «i ricoverati hanno diritto a un ambiente decoroso», e quello che salta all’occhio appena si entra nelle corsie del Galliera spesso non lo è proprio per la vetustà delle strutture ottocentesche. Carlo Introini, direttore dell’Urologia, ha portato la propria esperienza con l’eccellenza della chirurgia robotica, che si avvale di strumentazioni all’avanguardia. «Il Galliera - ha detto Introini - punta sulla tecnologia più avanzata, proprio per offrire ai pazienti le migliori cure».
E dunque, se il contenuto è un gioiello, la scatola non è certo un cofanetto adeguato. Tutt’altro. L’idea che si sono fatti all’interno dell’ospedale è che ci sia chi soffia sul fuoco per fare in modo che l’ospedale non venga costruito, quasi come una crociata a senso unico e verso un unico nemico. Nell’ultimo ricorso presentato il 21 novembre scorso, il presidente della Sezione di Genova, Stefano Fera, ha ribadito che «il progetto del Nuovo Ospedale Galliera mira a ridurre spazi, posti letto e personale sanitario a favore di una macroscopica speculazione edilizia a danno di un grande complesso ospedaliero vincolato in perpetuo per il ricovero e la cura dei poveri infermi e delle circostanti aree verdi». Per questo motivo i direttori e i primari hanno deciso di «scavalcare» i responsabili locali dell’associazione Italia Nostra per chiedere al presidente nazionale di venire a vedere di persona cosa sta accadendo a Genova. L’invito è per Edoardo Croci, professore di economia ambientale all’Università Bocconi, diventato presidente nazionale di Italia Nostra dal 5 ottobre scorso. Anche il presidente del Galliera, l’arcivescovo di Genova Marco Tasca, ha chiesto che vengano fatti tutti i tentativi per una mediazione con Italia Nostra prima di passare alle vie legali. Un contrattacco che sarà sferrato dal Galliera se l’associazione non favorirà l’incontro per giungere a una soluzione della controversia. 
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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