Franco Floris (PRI): "La gioventù prigioniera del baluardo dell’immobilismo"

L'intervento del coordinatore regionale

27/01/2025
franco floris.png - {franco floris.png} - [66078]

«La gioventù – scriveva Mazzini nel 1831 nella sua lettera aperta a Carlo Alberto – è bollente per istinto, irrequieta per abbondanza di vita, costante ne’ propositi per vigore di sensazioni, sprezzatrice della morte per difetto di calcolo». Queste parole racchiudono una visione vibrante e rivoluzionaria dei giovani, che Mazzini non si limitava a esaltare, ma cercava di mobilitare in nome di un progetto politico e sociale. La Giovine Italia, fondata nell’esilio francese, ne è la testimonianza più evidente: un’associazione che si rivolgeva esplicitamente ai giovani, consapevole del loro potenziale trasformativo e della loro capacità di rompere con gli schemi del passato. Oggi, però, questa gioventù sembra scomparsa, quasi relegata ai margini della società. Non perché abbia perso intrinsecamente il suo slancio o la sua capacità di immaginare un futuro diverso, ma perché vive in una società che da tempo ha smesso di credere in loro. Non si fanno più figli; le nuove generazioni sono numericamente minoritarie in una società composta perlopiù da anziani, che occupano i posti di comando e sembrano determinati a conservare lo status quo. La politica, l’economia e la cultura sono dominate da chi detiene il potere da decenni. È una logica di chiusura, in cui l’accesso è riservato non al merito, ma alla rete di conoscenze e privilegi. «L’amico primario, l’amico generale, l’amico sindaco, l’amico avvocato, l’amico procuratore…» – un sistema impermeabile, che non lascia spazio ai giovani, ancor meno se sono donne. Si erigono barriere contro il cambiamento, perché il cambiamento fa paura, scardina equilibri consolidati, mette in discussione privilegi. E così il potere diventa il baluardo dell’immobilismo: il potere di sprecare risorse in opere inutili, di proteggere amici, di manipolare l’opinione pubblica tramite mezzi di comunicazione asserviti. Non è un potere che crea, ma che conserva, che difende interessi di parte e attacca chiunque minacci di rovesciare questo sistema. L’età avanzata, in questo contesto, non si traduce in saggezza, ma in arroganza e miopia. Si presume che l’esperienza sia sinonimo di competenza, ma troppo spesso si confonde l’abitudine con la conoscenza, la resistenza al cambiamento con il buon senso. E così ci si adegua a tutto: si passa da un partito all’altro, da un’ideologia all’altra, pur di restare in sella. Si parla di valori cristiani mentre si agisce con cinismo e spregiudicatezza, certi che una confessione basti a lavare via ogni peccato. La verità è che i giovani non mancano di idee, ma di opportunità. E noi, come società, abbiamo fallito nel riconoscerne il valore. Continuare a ignorarli significa condannarci all’irrilevanza, rinunciando a quel rinnovamento che è essenziale per ogni comunità che voglia guardare al futuro. Potrei continuare a lungo a elencare i danni di questa gerontocrazia, ma sarebbe tempo sprecato. Forse, per riflettere davvero su tutto questo, basterebbe un passo indietro. Magari facendo come me: una camminata veloce, lontano dal rumore di chi crede di sapere tutto, e vicino a chi ancora ha la forza di immaginare e costruire qualcosa di nuovo.

Franco Floris responsabile regionale PRI

Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
Editore: POLO GRAFICO SPA
Via Giovanni Agnelli 3,
12081 Beinette (CN)
+39 0171 392211
P.IVA: 02488690047

Il Giornale del Piemonte e della Liguria

Il quotidiano on line "Il Giornale del Piemonte e della Liguria web" è il nuovo media della galassia del gruppo Polo Grafico Spa, editore da oltre 25 anni nei territori di Piemonte, Liguria e Regione Paça (Costa Azzurra). Il gruppo edita da oltre vent'anni il quotidiano nella versione cartacea "Il Giornale del Piemonte e della Liguria".

Polografico Spa - P.IVA: 02488690047

Chi Siamo | Contatti | Cookies | Privacy