Detenuto tenta di evadere dal carcere di Marassi sul camion della nettezza urbana

Episodio rocambolesco denunciato dal segretario Uilpa Fabio Pagani

07/01/2025
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Un tentativo di evasione oggi al carcere di Marassi, sventato dalla polizia penitenziaria. Secondo il racconto del segretario Uilpa polizia penitenziaria Fabio Pagani, sarebbe avvenuto questo pomeriggio alle 14 circa, quando "un detenuto di origini magrebine, rinchiuso nella terza sezione al piano terra, durante l'ora d'aria, è riuscito a scavalcare il muro di cinta approfittando del passaggio di un camion dell'Amiu (azienda di smaltimento rifiuti), sul quale è saltato. Solo grazie all'immediato intervento della polizia penitenziaria è stato riacciuffato". "La situazione complessiva nelle prigioni è fuori controllo da tempo e, ciò che è peggio, si aggrava giorno dopo giorno. Attualmente -aggiunge- ci sono 16mila detenuti oltre la capienza massima, mentre mancano più di 18mila unità nel personale della Polizia penitenziaria. Anche a Marassi, su una capienza di 535 posti, sono ammassati 696 reclusi, gestiti da appena 330 agenti. La conduzione della struttura è inoltre alquanto approssimativa, con un Direttore e un Comandante trasferiti rispettivamente da Biella e Imperia, che continuano ad allocare detenuti pericolosi in sezioni non adeguate". "Peraltro, ad oggi, - continua il segretario Ulpa - non sembrano aver avuto alcun effetto le parole del Papa, pronunciate in occasione dell'apertura della Porta Santa nel carcere romano di Rebibbia, né quelle particolarmente toccanti del Presidente della Repubblica contenute nel suo messaggio di inizio anno. Questo, senza nemmeno considerare le molteplici altre carenze, rende inammissibili le condizioni delle carceri e inaccettabile la qualità del lavoro della Polizia penitenziaria, i cui membri, nel solo anno passato, hanno subito oltre 3.500 aggressioni", continua Pagani citando il Presidente Mattarella. "Servono misure immediate per ridurre la densità detentiva, potenziare gli organici della Polizia penitenziaria, garantire l'assistenza sanitaria e avviare riforme complessive. In assenza di tutto ciò, nostro malgrado, il 2025 rischierà di essere peggiore del 2024", conclude Pagani.
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