Ancora un episodio di violenza in un istituto penitenziario ligure, questa volta al carcere di Marassi, a Genova. Un detenuto italiano, classe 2007, ristretto nella sesta sezione al secondo piano, ha aggredito un agente di polizia penitenziaria. Il giovane, in un momento di tensione mentre chiedeva un trasferimento, si è avvicinato all'agente con un punteruolo di 18 centimetri, tentando di colpirlo. Fortunatamente, il cinturone della divisa dell'agente ha impedito che l'arma trafiggesse il poliziotto. Nonostante l'aggressione, l’agente è riuscito a chiamare rinforzi. Tuttavia, il detenuto, ormai fuori controllo, ha continuato a scagliarsi contro il reparto, armato di un piede del tavolo, distruggendo telecamere, allarmi e vetri. L'intervento tempestivo dei rinforzi ha permesso di contenere la situazione prima che potesse degenerare ulteriormente. Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria, ha commentato l'accaduto come un "episodio grave", sottolineando come questo non sia un caso isolato nelle carceri italiane. Pagani ha inoltre evidenziato la situazione di emergenza che da tempo affligge il sistema carcerario, definendolo "fuori controllo", con un numero di detenuti ben oltre la capienza prevista e gravi carenze nella forza lavoro della polizia penitenziaria. "Con 14 mila detenuti oltre la capienza utile e 18 mila unità mancanti nella polizia penitenziaria, il sistema penitenziario non regge più", ha dichiarato il sindacalista. L’escalation di violenze nei penitenziari italiani sembra non arrestarsi, con ben 9 suicidi, tra cui 8 detenuti e un operatore, registrati solo nel mese di gennaio 2025. Pagani ha chiesto un intervento immediato del Governo e del Parlamento, con misure urgenti per ridurre la sovraffollamento, rafforzare la polizia penitenziaria e garantire adeguata assistenza sanitaria e psichiatrica ai detenuti. Il sindacalista ha concluso il suo intervento chiedendo riforme strutturali urgenti per evitare una "catastrofe imminente".