Altri sei atleti partecipanti ai Campionati italiani di windsurf sono andati in ospedale nella notte e tre di loro sono stati ricoverati. Si allunga la lista dei ragazzi arrivati a Genova per le gare e finiti a letto, alcuni per l’appunto con conseguenze più serie, con i sintomi di una probabile infezione rimediata in mare, facendo il bagno in zona inquinata.
Anche il referto stilato dall’ospedale Gaslini, alla voce «diagnosi», riporta: «Vomito, sospetta tossinfezione dopo bagno in acque non balneabili». Saranno ovviamente gli esiti delle analisi immediatamente richieste ad Arpal a verificare la presenza in mare di batteri che potrebbero aver causato l’infezione. Resta il fatto che i ragazzi hanno fatto il bagno in un’area comunque interdetta alla balneazione. Ma lì, nella zona antistante piazzale Martin Luther King, subito a ridosso di Punta Vagno lato Foce, erano stati sistemati su indicazione degli organizzatori e lì hanno fatto il bagno in attesa di poter prendere parte alle gare.
«Era una sistemazione logistica, non dovevano fare il bagno», è stata la spiegazione degli organizzatori. «Nessuno ci ha avvertito di non farlo», ribattono genitori e accompagnatori dei ragazzi. La zona di regata era contigua a quella dove si sono tuffati i giovanissimi atleti, ma si estendeva in direzione opposta, verso Levante, tra Punta Vagno e i Bagni Sannazzaro, dove la qualità dell’acqua è rilevata come eccellente.
Sulla complessa vicenda, che ha messo nel mirino anche l’ospitalità del «villaggio» allestito sotto la tensostruttura della Foce, di fronte al Palasport e in mezzo ai cantieri che procedono alacremente ma creano anche disagi, sono in corso gli accertamenti della questura e della capitaneria di porto. Ieri sono stati ascoltati altri accompagnatori e genitori dei ragazzi coinvolti. Sulla pagina facebook della Federazione Italiana Vela, intanto, si scatena la polemica con i commenti dei partecipanti al post pubblicato per lo svolgimento dei campionati in corso a Genova. Ma questi commenti negativi sono stati tutti rimossi dai moderatori.