Balneari, il caso Genova fa scuola, tanti in alto mare

Il Comune ha lavorato in sinergia con i concessionari. Licordari (Assobalneari): «Dal governo promesse mancate. Ogni amministrazione va da sola ed è caos»

Monica Bottino 08/02/2025
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Concessioni balneari: più si va avanti e più si manifestano situazioni di disparità, legate alle tante «teste» delegate a decidere sull’applicazione della famigerata Direttiva Bolkestein. In Liguria, per esempio, alcuni Comuni, come Genova - ma anche Imperia - hanno già aggiudicato le prime concessioni, altri sono fermi e attendono il 2027 come previsto dalla nuova legge approvata anche dalla Ue, altri (ad esempio Sestri Levante), avvieranno gare entro quest’anno prima della nuova scadenza decisa tra Roma e Bruxelles, altri ancora hanno addirittura già emesso (come Chiavari) ordini di sgombero dell’arenile verso i titolari che non hanno vinto la gara e da un giorno all’altro hanno perso tutto. Salvo poi rivolgersi al Tar che, almeno per il momento, ha sospeso l’ordine di sgombero. 
A Genova, ieri, per esempio, è stata resa pubblica la lista dei primi quattordici aggiudicatari delle concessioni demaniali marittime per i quali non erano intervenute istanze concorrenti. «L’aggiudicazione - si legge nella nota del Comune -  giunge a conclusione della procedura ad evidenza pubblica che ha visto dapprima la previsione di un termine (15/4/2024 poi prorogato al 15/7) per la presentazione di progettualità da parte dei concessionari balneari con titolo valido alla data del 31/12/2023, quindi una fase di evidenza pubblica per la presentazione di eventuali istanze concorrenti ed infine la valutazione da parte della commissione tecnica ad hoc». L’assessore al Demanio Marittimo del Comune, Mario Mascia, ha ricordato che si tratta di un punto di arrivo «di un percorso giuridico fin dall’inizio condiviso con i concessionari balneari e i loro rappresentanti sindacali per garantire una applicazione della Bolkestein rispettosa dei loro diritti». L’iter impostato dal Comune di Genova, assurto a modello per tanti altri comuni, liguri e non, anche grazie alla diffusione dei suoi atti amministrativi favorita da Anci Liguria, aveva ricevuto dal Tar della Liguria un doppio disco verde quando era stata dichiarata la cessata materia del contendere a seguito della rinuncia ai 25 ricorsi da parte dei concessionari in essere e del loro sindacato SIB ed era stata altresì rigettata l’istanza di sospensione cautelare di un aspirante concessionario che lamentava il rischio di un pregiudizio grave ed irreparabile per la previsione nella procedura degli indennizzi a carico degli eventuali concessionari subentranti. «Queste prime aggiudicazioni sono il risultato di un duro lavoro degli uffici comunali, che ringrazio, volto ad assicurare anche nella fase valutativa l’equo contemperamento degli interessi pubblici in gioco e la prevenzione di ogni possibile contenzioso con la scrupolosa osservanza delle norme - continua  Mascia - è anche grazie a loro se questi primi 14 aggiudicatari potranno contare su un titolo concessorio valido, efficace e a prova di ricorso».
Fin qui Genova. E gli altri? Molto preoccupato della situazione generale, che riguarda tutte le Regioni con sbocco al mare, èFabrizio Licordari di Assobalneari. «Siamo molto delusi perché il governo non ha mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale di opporsi ai tecnocrati di Bruxelles. - spiega - i Comuni fanno come possono, ma non hanno indicazioni univoche da Roma come dovrebbe essere. E neanche le Regioni possono fare nulla perché non è loro la competenza». Ed ecco che stabilimenti balneari che sono distanti una manciata di chilometri hanno trattamenti completamente diversi, se sono in Comuni diversi. Il caso dei cinque imprenditori di Chiavari, che da un giorno all’altro hanno dovuto chiudere un’azienda che avevano da anni, è emblematico. «Nessun indennizzo e via, caso chiuso - attacca Licordari - E cinque famiglie da un giorno all’altro hanno perso il lavoro e quanto avevano costruito in una vita». Non sarebbe stato così invece, se si fosse applicata la Bolkestein correttamente. La distorsione è stata che Bruxelles non ha accettato le ricognizioni fatte dall’Italia sulla «quantità di risorsa spiaggia». Si sarebbe dovuti andare alle gare se la risorsa fosse stata scarsa, ma così non è emerso dal tavolo tecnico del governo. Ma niente, il report italiano è finito nel cestino della carta straccia a Bruxelles. Di lì dietrofront del governo che da sostenitore dei concessionari è diventato «esecutore». «Le nostre richieste di incontro al governo finora sono state vane - conclude Licordari - Oltretutto nell’opinione pubblica siamo passati per quelli che si prendono la spiaggia e pagano poco, la realtà è ben diversa: basti pensare che il nostro lavoro è tassato al 22% mentre qualunque altro bar o ristorante paga il 10%. Inoltre paghiamo l’Imu sullo spazio che occupiamo come se fossimo proprietari. In una casa l’Imu lo paga il proprietario no? Invece sull’area dei bagni lo pagano i concessionari. Infine se il problema era il costo della concessione lo Stato poteva farci un aumento... Invece no, meglio farci fuori per lasciare spazio a chi arriva da fuori». 
Per quanto riguarda Genova, la comunicazione ai beneficiari dell’aggiudicazione delle prime 14 concessioni demaniali marittime relative ad attività turistico ricreative sul litorale genovese è arrivata all’esito della valutazione della documentazione tecnica effettuata dalla commissione giudicatrice in seduta riservata. Dal punto di vista burocratico, il provvedimento di aggiudicazione definitiva deve sostenere altri step. Per gli altri otto stabilimenti con istanze concorrenti le valutazioni comparative sono a buon punto e verranno finalizzate quanto prima con analoghe comunicazioni dell’aggiudicazione provvisoria. Le quattordici società identificate quali aggiudicatarie sono: Bagni Sturla; Bagni Catainin; Bagni La Terrazza; Bagni 7 Nasi; Bagni Estoril; Bagni Squash; Bagni Santa Chiara; Bagni Sporting Club; Bagni Centro Surf; Bagni Roma; Bagni lido di Vesima; Bagni Paolo e Lelle, Bagni 5 Maggio e Bagni Blunt Beach Club.
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