Aponte non prende il volo imbarcandosi dal Colombo. Il patron di Msc, pronto a entrare nel capitale sociale dell’aeroporto genovese non accetta le condizioni di Camera di Commercio e il cda dello scalo si dimette, guardando allo scioglimento della stessa società di gestione. 
Il braccio di ferro si gioca in una riunione molto tesa andata in scena lunedì sera. La Camera di Commercio di Genova aveva di fatto rilevato le azioni che l’armatore era pronto ad acquistare dalla società Aeroporti di Roma, per un totale del 15% della società. L’ente di via Garibaldi ha però esercitato il diritto di prelazione, acquistando quelle quote e proponendosi di rivenderle poi ad Aponte. Che a quel punto ha rifiutato e neppure l'Autorità Portuale sottoscrive l'aumento di capitale.
Il cda dell’aeroporto di Genova era presieduto proprio da Alfonso Lavarello, avvocato e uomo di fiducia dell’armatore, che in più occasioni era anche intervenuto nella disputa con Spinelli per le concessioni portuali. In esito a questa novità improvvisa, tutti i membri del cda si sono dimessi, ad eccezione di Alessandro Cavo, nominato nel board proprio dalla Camera di Commercio. Con questa mossa, la società che gestisce il Colombo si avvia alla messa in liquidazione.
Quali scenari si possono prevedere per uno scalo che ha appena avviato investimenti molto rilevanti per il rilancio e l’ampliamento? La stessa Camera di Commercio potrebbe rilevare altre quote, in particolare quelle dell’Autorità Portuale che vorrebbe scendere nella proprietà. Una scelta che però non punterebbe alla gestione futura del Colombo ma alla scelta di nuovi azionisti privati con cui collaborare. Nei mesi scorsi, oltre a Msc, si erano fatti avanti per acquistare il 15% di Adr anche il gruppo Spinelli, Costa Crociere e i 777, proprietari del Genoa. Le soluzioni non mancherebbero dunque e anche una sinergia tra porto e aeroporto potrebbe tornare seppure con protagonisti diversi rispetto a quell’Aponte che aveva inizialmente scavalcato tutti. In questo momento la partita del Colombo è più che mai aperta e le carte sembra darle la Camera di Commercio.