Festeggia il primo compleanno lo sport in Costituzione. Lo scorso settembre la pratica sportiva è stata inserita nella Carta costituzionale, con il riconoscimento del suo valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico. A trasformare questo principio in diritto garantito sono le oltre 120mila organizzazioni di promozione sportiva che ogni giorno lavorano per rendere lo sport una pratica accessibile per tutti.
Ed è proprio lo sport sociale e inclusivo il protagonista della campagna #Unaltrapartita. Comunità in campo, promossa da Acri e Assifero, con le Fondazioni associate (tra cui Fondazione Comunità Novarese) in occasione della dodicesima Giornata Europea delle Fondazioni. Alla campagna partecipano le principali reti associative dello sport inclusivo: Aics, Csen, Opes, Sport for Inclusion, Uisp.
Dal 23 settembre al 1° ottobre, in tutta Italia, verranno organizzati oltre 130 eventi, tra spettacoli, incontri e appuntamenti che metteranno al centro lo sport per tutti: progetti che favoriscono l’attività sportiva di giovani e anziani, persone con disabilità, migranti, detenuti. L’elenco completo è sul sito www.unaltrapartita.it.
Lo scenario della partecipazione sportiva nel nostro Paese non è roseo. Gli italiani che fanno sport sono poco più di 20 milioni (il 34,5% della popolazione). Questo ci porta ad essere in testa alle classifiche mondiali per indice di sedentarietà (siamo al 4° posto tra gli adulti e al 1° tra i
minori). Esiste un evidente divario di genere: le donne sono solo il 43,3% della popolazione sportiva. E si sta aprendo anche una questione generazionale: i giovani fanno sempre meno sport (fuori da scuola). Inoltre, le persone con disabilità che riescono ad accedere allo sport sono la metà
di quelli senza limitazioni. Le ragioni principali di questi divari sono i costi elevati, la carenza di strutture, l’esempio famigliare. Crescono anche le ragioni psicologiche che spingono i ragazzi all’abbandono: soprattutto ansia e burnout. A questo scenario risponde il Terzo settore: un terzo delle organizzazioni non profit italiane si occupa di sport, grazie anche a quasi il 20% di tutti i volontari italiani.
Le Fondazioni italiane sono al fianco delle organizzazioni del Terzo settore che promuovono lo sport sociale e inclusivo, perché condividono la visione dello sport come strumento di inclusione, partecipazione e benessere. Contribuire a garantire l’accesso alla pratica sportiva – indipendentemente dalle proprie condizioni sociali, economiche e fisiche – è una delle strade per
contrastare le disuguaglianze, favorire la partecipazione e far crescere la coesione sociale delle comunità, valorizzando il protagonismo delle organizzazioni che si prendono cura del bene comune.
Complessivamente, ogni anno le Fondazioni erogano più di un miliardo di euro in diversi settori.
Il principale è il welfare a cui va oltre un terzo del totale, seguono cultura, educazione, ricerca. Il 70% di queste risorse è destinato a organizzazioni del Terzo settore. La rilevanza del ruolo di supporto al non profit del Paese è stata recentemente riconosciuta anche dall’Istat, che nel suo Censimento dedicato, ha rilevato che il 64% delle organizzazioni non profit italiane riceve un finanziamento dalle Fondazioni di origine bancaria. Le risorse stanziate dalle Fondazioni, ogni anno, supportano oltre 20.000 interventi, con un importo medio di circa 50.000 euro.
Fondazione Comunità Novarese partecipa alla Campagna con il Fondo Solidale "In Squadra anch'io!" iniziativa attiva dal 2022, promossa da Fondazione Comunità Novarese, in collaborazione con ASD Polisportiva San Giacomo e Comune di Novara.
"In Squadra anch'io!"; nasce come campagna di raccolta di donazioni per garantire l'accesso allo sport a minori tra i 5 e i 18 anni che, per motivi diversi (difficoltà economiche, disagio famigliare o sociale), ne sarebbero esclusi.
“È noto – sottolinea Gianluca Vacchini, Direttore Generale di Fondazione Comunità Novarese e Consigliere Nazionale di Assifero - quanto lo sport abbia un ruolo sociale fondamentale, come strumento di educazione e trasmissione di valori positivi, di inclusione e aggregazione e di prevenzione di ogni forma di discriminazione, tuttavia, per motivi di fragilità familiare o per
mancanza di risorse, molti giovani e giovanissimi sarebbero esclusi dalla pratica sportiva se, per andar loro in aiuto, diverse associazioni sportive novaresi non li accogliessero a titolo gratuito. Per questo motivo, per garantire la sostenibilità e la continuità del servizio, “In Squadra anch'io!”
sostiene le associazioni sportive di base che operano in contesti territoriali disagiati e nelle periferie urbane a rischio di emarginazione e povertà educativa”.
In due anni di attività, grazie alle donazioni raccolte, 128 minori hanno potuto praticare sport gratuitamente.