Per affrontare con successo la transizione digitale l’Europa ha bisogno di formare 20 milioni di esperti ICT entro il 2030, di garantire che l’80% della popolazione abbia conoscenze di base in materia e assicurarsi che almeno il 75% delle imprese utilizzi l’Intelligenza Artificiale. L’importanza di investire nelle competenze digitali è il punto di partenza per dare vita a una trasformazione giusta, fondata sui valori dell’inclusione e del rispetto delle persone e dell’ambiente, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Sono questi i temi su cui istituzioni, imprese italiane e stakeholder si confrontano a Genova, durante l’Italian Business & SDGs Annual Forum, organizzato dal network italiano del Global Compact delle Nazioni Unite, la più ampia iniziativa di cittadinanza d’impresa a livello globale. L’evento è stato aperto da Marco Bucci, sindaco di Genova e nuovo presidente della Regione Liguria. Quest’anno il focus del Forum è la relazione tra sostenibilità e transizione digitale. Ad oggi meno del 46% della popolazione italiana possiede competenze digitali di base, un dato significativamente inferiore alla media europea del 55,6%. Inoltre, solo il 5% delle imprese italiane utilizza l'intelligenza artificiale, anche questo al di sotto della media Ue dell'8%. Nonostante questi ritardi, il Paese ha registrato progressi nella digitalizzazione della sanità, con un 82,7% di accesso alle cartelle cliniche elettroniche, superando la media europea. Il Pnrr italiano prevede investimenti significativi per colmare queste lacune, con 48 miliardi di euro destinati alla transizione digitale pari al 25% dei fondi totali destinati al Piano. "Le amministrazioni pubbliche hanno il compito cruciale di essere dei facilitatori per le imprese, per aiutarle a raggiungere i loro obiettivi e dare vita a una ricaduta economica e occupazionale sul territorio - ha detto il neo presidente della Regione, Marco Bucci -. Questo ruolo assume ancora più importanza se ci riferiamo ai temi ambientali e sociali, perché la crescita deve toccare tutte le persone, senza lasciare nessuno indietro, e consentendo l’ascensore sociale per evitare che si crei un divario tra le fasce della popolazione".
Secondo Daniela Bernacchi, executive director UN Global Compact Network Italia, "la transizione digitale deve configurarsi come una trasformazione giusta e sostenibile... Grazie alla digitalizzazione, molte aziende italiane stanno adottando soluzioni innovative sia sulla dimensione ambientale - riducendo le emissioni di CO2, ottimizzando le risorse, promuovendo l’economia circolare, proteggendo la biodiversità – sia sulla dimensione sociale - migliorando la qualità della vita delle persone e dei lavoratori".
“Le tecnologie digitali offrono enormi opportunità, al cui interno possiamo trovare le soluzioni per contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile - ha dichiarato Marco Frey, presidente UN Global Compact Network Italia -. Allo stesso tempo, tuttavia, possono anche generare danni potenziali alle società e all'ambiente". Luigi Attanasio, presidente di Camera di Commercio di Genova, ha dichiarato che "la transizione digitale è uno dei punti cardine attorno a cui ruota la progettualità di Camera di Commercio, poiché tratta di problematiche ben più estese e soluzioni concrete su cui è necessario creare solide basi per il futuro dell’imprenditoria del nostro territorio". Sostenitore della transizione digitale anche il magnifico rettore dell'Università di Genova, Federico Delfino: "gli strumenti tecnici e le applicazioni informatiche sono funzionali alla attuazione pratica della transizione digitale. Per dirsi efficacemente e concretamente realizzata, però, la transizione digitale deve comprendere anche una componente sostenibile declinata nel sociale e nell’economia. Una transizione digitale di successo dovrà rappresentare il fattore chiave per una società inclusiva e per un’economia sostenibile, di cui la tecnologia sia il mezzo che rende possibile lo sviluppo di imprese che generano ricavi sì ma anche, impatto ambientale e sociale positivo, con adeguate condizioni di sicurezza, salute, giustizia, parità, inclusione e attente al rispetto di principi etici e delle migliori pratiche”.