Smontate le tesi No Tav

La salute in Val di Susa si conferma in linea con il resto della Provincia di Torino

Giovanna Maglie 11/11/2025
Foto Tav - cantiere San Didero.jpg - {Foto Tav - cantiere San Didero.jpg} - [78861]

Smontate le tesi No Tav. Lo stato di salute della Valle di Susa si conferma in linea con gli andamenti della provincia di Torino e del Piemonte, senza variazioni legate alla presenza dei cantieri della nuova ferrovia Torino-Lione.

È quanto emerge dall’analisi 2025 della Valutazione di impatto sulla Salute, presentata questa mattina nel corso di un incontro istituzionale presso la Regione Piemonte, i cui risultati sono la combinazione di dati sanitari e dati del monitoraggio ambientale, eseguito intorno ai cantieri dell’opera, elaborati dal Dipartimento di Scienze e Sanità pubbliche dell’Università di Torino nell’ambito del tavolo tecnico di pilotaggio della Vis.

La Vis sulla Torino-Lione ha caratteristiche inedite: per la prima volta viene applicata a una grande opera. La Vis, infatti, non è prevista per la costruzione di infrastrutture, ma si utilizza per comprendere se un nuovo progetto che si inserisce sul territorio (come un sito industriale, ecc.) può rappresentare un rischio per la salute.

Nel caso della Torino-Lione, la VIS integra la Valutazione di impatto ambientale, già eseguita e approvata dai ministeri, e rafforza il monitoraggio ambientale svolto sui cantieri, a ulteriore garanzia della salute delle persone.

L’analisi è stata elaborata nell’ambito del Tavolo di Pilotaggio, luogo tecnico di garanzia e accompagnamento della Vis, che si riunisce periodicamente ed è coordinato dalla Regione Piemonte con la partecipazione di Telt Arpa, Asl TO3 e del rappresentante tecnico nominato dai Comuni interessati dai cantieri della Torino-Lione.

L’appuntamento, il terzo dall’avvio del Tavolo, è stato aperto dai saluti dell’assessore regionale alla Logistica e Infrastrutture strategiche, Enrico Bussalino: «La Valutazione di Impatto sulla Salute non è solo un adempimento tecnico: è uno strumento concreto di conoscenza e di fiducia. Attraverso i dati che vengono raccolti e analizzati, - ha detto Bussalino - abbiamo la possibilità di disporre di un quadro preciso e aggiornato sugli effetti dell’opera, sullo stato dell’ambiente e sulla salute della popolazione. Vogliamo essere certi che i cantieri non comportino impatti negativi per la salute dei cittadini e che le attività vengano condotte in modo controllato, sicuro e rispettoso del territorio. E questi dati lo confermano. La Regione Piemonte continuerà a sostenere con convinzione questo lavoro di monitoraggio e di verifica, proprio perché rappresenta una garanzia di trasparenza nei confronti delle comunità locali. Riteniamo fondamentale che ogni grande opera proceda in equilibrio tra sviluppo infrastrutturale e tutela ambientale. E la Torino-Lione ne è un esempio: un’infrastruttura strategica non solo per il Piemonte, ma per l’Italia e per l’Europa intera».

Collegato da Roma anche il presidente dell’Osservatorio Tecnico sulla Torino-Lione, Calogero Mauceri, che ha segnalato come il metodo della Vis sulla Torino-Lione può essere da apripista per altre grandi opere. Dopo l’introduzione del dirigente regionale del settore Infrastrutture strategiche, arch. Riccardo Lorizzo, il professor Carlo Zocchetti, che ha eseguito l’analisi, ha spiegato l’andamento dei dati. La valutazione condotta dall’Università di Torino ha interessato due categorie di rischio tossicologico, cancerogeno e non cancerogeno, ha spiegato Zocchetti. Per entrambe, secondo la metodologia Vis, i valori sono ampiamente al di sotto dei valori di accettabilità. Inoltre, è stato indagato l’impatto epidemiologico con una proiezione nel tempo; attraverso la combinazione tra i dati ambientali e quelli sanitari sono stati calcolati i casi attesi per le principali patologie correlate: tumori polmone, malattie cardiovascolari, malattie ischemiche. Anche in questo caso l’analisi delle differenti fasi dal 2012 a oggi restituisce un indice di impatto tendente allo zero (0,002 - 0,08 casi attesi l’anno).

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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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