Nel 2024 in Piemonte sono state raccolte 23.648 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee).
È quanto emerge dal Rapporto regionale realizzato dal Centro di Coordinamento Raee, l’organismo che sintetizza i risultati ufficiali conseguiti da tutti i sistemi collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta comunali e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione e della gestione dei rifiuti tecnologici in Italia.
La raccolta è in crescita del 2% rispetto al 2023, seppure leggermente inferiore all’andamento emerso a livello nazionale (+2,5%). Questo non impedisce alla regione di conquistare un posto nella classifica nazionale, che la fa salire al sesto posto tra le regioni più virtuose per volumi complessivi.
Un andamento simile avviene anche per il dato pro capite, che in forza di un incremento del 2,2% sale a 5,56 kg per abitante. Il valore è al di sotto della media italiana (6,07 kg/ab), ma consente alla regione di passare dal quattordicesimo al tredicesimo posto nella graduatoria italiana.
L’analisi della raccolta per singole province mostra che tutte migliorano la propria performance, a eccezione di Asti, la cui raccolta registra una flessione del 5,1% e scende a 1.067 tonnellate.
L’incremento più elevato spetta alla provincia di Vercelli, la cui raccolta incrementa del 13% rispetto al 2023, per un totale di 1.463 tonnellate. Segue Biella, con il +4% per un totale di 785 tonnellate. Crescono entrambe del 2,9% le province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola, che salgono rispettivamente a 2.417 e 1.370 tonnellate. Alessandria migliora invece del 2,2%, per un totale di 2.409 tonnellate, seguita da Cuneo, con l’1,8% per 3.749 tonnellate, e da Torino, con il +1% per, un totale di 10.387 tonnellate, valore che incide per il 44% sui volumi regionali avviati a riciclo.
Il primato regionale per raccolta pro capite resta ancora una volta alla provincia del Verbano-Cusio-Ossola, con 8,91 kg/ab (+3,2%), mentre a livello nazionale questo valore la fa salire dal tredicesimo al decimo posto.
Ancora secondo posto per la provincia di Vercelli, con 8,83 kg/ab (+13,2%). A determinarne l’incremento soprattutto il risultato di elettronica di consumo e piccoli elettrodomestici (R4): ogni cittadino raccoglie infatti oltre due kg di queste apparecchiature (+165,6%). Altrettanto virtuosa, in questo raggruppamento, la provincia del Verbano-Cusio-Ossola, la cui raccolta pro capite è più che doppia (+105,2%) rispetto al dato medio regionale (1,33 kg/ab).
Novara è terza, con 6,65 kg/ab (+2,5%). Da evidenziare che anche la provincia novarese è particolarmente virtuosa nella raccolta di R4, con un kg in più a testa (+77,3%) rispetto al dato medio regionale.
In quarta posizione c’è Cuneo, con 6,45 kg/ab (+1,6%). Quinto posto per Alessandria con 5,93 kg/ab (+2,4%), sesto per Asti con 5,15 kg/ab (-4,5%). Chiudono la classifica le province di Torino con 4,71 kg/ab (+1,1%) e di Biella con 4,66 kg/ab (+5%), tra le ultime 25 a livello nazionale.
Da evidenziare che, nonostante entrambi i valori siano in crescita, la provincia torinese risulta carente nella raccolta di piccoli elettrodomestici che si traduce in un dato pro capite inferiore di quasi un kg (-53,2%) rispetto alla media regionale. Nella provincia di Biella invece risulta particolarmente scarso il contributo di R2, la cui raccolta è inferiore di quasi un kg a testa (-50,3%) rispetto al dato medio regionale (1,81 kg/ab).
La normativa Raee prevede che la raccolta dei rifiuti tecnologici sia di competenza dei Comuni – che devono mettere a disposizione della cittadinanza le isole ecologiche – sia dei punti vendita che vendono apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Se si analizza la raccolta regionale dal punto di vista della rete di raccolta, emerge che in Piemonte quasi l’80% dei volumi regionali vengono raccolti presso i centri di raccolta comunali (CdR) il resto presso i luoghi di raggruppamento della distribuzione (LdR). In realtà, quella particolare incidenza degli LdR deriva quasi esclusivamente dalla provincia di Torino, dove quasi il 43% dei rifiuti elettronici viene consegnato dai cittadini ai negozi di elettronica di consumo. Tutte le restanti province invece portano la totalità o la quasi totalità dei propri Raee nei CdR.
«Nel 2024 il Piemonte riesce finalmente a invertire il trend negativo registrato negli ultimi anni», commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento Raee. «Adesso che un primo cambio di passo è avvenuto – afferma – alle istituzioni non resta che lavorare per colmare il gap tra le performance della regione e gli obiettivi europei che richiede più che un raddoppio dei quantitativi differenziati raccolti e avviati al corretto trattamento. Dal momento che le province di Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli hanno già imboccato la strada verso risultati apprezzabili, ad Alessandria, Asti e Biella basterebbe seguire il loro esempio per portare a casa ottimi risultati. Affinché tutte le province possano raggiungere risultati eccellenti aggiungo l’importanza di rendere ancora più capillare la rete di raccolta, che dovrebbe includere quanto prima tutti i soggetti responsabili dell’attività di ritiro dei Raee. Concludo con un focus sulla provincia di Torino, dove nonostante la rete di raccolta sia molto strutturata, la mancanza di grandi e piccoli elettrodomestici avviati a riciclo tiene la provincia lontana persino dal risultato nazionale, non solo dal target di raccolta posto dall’Ue. In questo caso, oltre che su formazione e controlli, la provincia potrebbe puntare anche sull’attività di microraccolta e sull’informazione ai cittadini, eventualmente partecipando al bando per l’infrastrutturazione del sistema Raee finanziato dai produttori di Raee tramite i sistemi collettivi e gestito dal Centro di Coordinamento. L’incremento dei volumi le consentirebbe di portare nelle casse di Comuni e operatori della distribuzione alcuni milioni di euro, erogati nell’ambito del sistema Raee in termini di premi di efficienza, che oggi non riceve».