In merito al Dpcm relativo all'ingresso di 500.000 lavoratori stranieri in tre anni, Confagricoltura accoglie positivamente la proposta del Governo di programmazione triennale, che va incontro alle esigenze delle aziende agricole. Una richiesta che Palazzo della Valle a Roma ha avanzato da tempo per una pianificazione seria e affidabile degli ingressi necessari, in tempi certi, e con un iter procedurale più snello.
Sul numero delle quote degli stagionali, la cifra di cui si parla (88.000 per il 2026) è in linea con quanto richiesto, sebbene leggermente inferiore al fabbisogno per l'agricoltura (circa 100.000 addetti).
«Permangono ancora le difficoltà relative all'iter burocratico correlato al Click Day. Ad oggi, ad esempio, pochi lavoratori sono entrati in Italia dopo il Click Day di febbraio, e le operazioni di raccolta in campagna sono già avviate da mesi. La situazione preoccupa le nostre imprese, che hanno presentato le istanze per i lavoratori extracomunitari nel novembre dello scorso anno e che confidavano di avere la manodopera in tempo per i raccolti», precisa Mariagrazia Baravalle, direttore dell’organizzazione agricola datoriale per la provincia di Asti.
Confagricoltura auspica pertanto che si vada nella direzione di una generale semplificazione, superando il meccanismo del Click Day, a favore di una procedura di prenotazione aperta tutto l'anno, con indicazione del periodo di interesse della tipologia contrattuale offerta. Un canale per l'acquisizione automatica delle domande caricate dalle organizzazioni di categoria all'interno delle quote previste.
Aggiunge, il Presidente di Asti Agricoltura, Gabriele Baldi: «Contiamo su un'accelerazione delle pratiche di conversione dei permessi di soggiorno in permessi di lavoro subordinato, in modo da stabilizzare i rapporti di lavoro effettivamente instaurati con gli addetti stagionali».