L'Ente Bacini festeggia i 100 anni di vita

Bucci: " Più spazi significano più lavoro e più ricadute economiche"

04/04/2025
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«L’Ente Bacini ha costruito cento anni di storia, ma oggi dobbiamo guardare avanti e avere il coraggio di prendere decisioni importanti per i prossimi venti, trenta, cinquant’anni. Quello che non dobbiamo fare è non decidere: chi non decide ha già perso, e noi invece vogliamo vincere la sfida del futuro». Lo ha detto il presidente della Regione Liguria intervenendo questa mattina al convegno organizzato da Ente Bacini a Palazzo San Giorgio per celebrare il centenario della sua fondazione.
Nel suo intervento, il presidente ha sottolineato la centralità strategica dell’area delle riparazioni navali e la necessità di accompagnarne lo sviluppo con scelte chiare e tempestive: «Ente Bacini ha bisogno di spazi – ha aggiunto – perché più spazi significano più lavoro e più ricadute economiche per il nostro territorio. Sarebbe interessante contare quante persone e quante famiglie hanno vissuto e vivono grazie all’Ente Bacini e al suo indotto. Senza una filiera strutturata un porto non può ambire a essere il primo del Mediterraneo e la porta a sud dell’Europa. Oggi ci sono idee, proposte, piani: io non voglio dire quale sia il migliore, ma serve una decisione, serve prenderla presto e serve prenderla insieme. Non possiamo permettere che questa opportunità vada perduta».
«Solo il comparto del diporto, nel 2024, ha generato a Genova un volume di affari di oltre 640 milioni di euro – ha ricordato il presidente – Un risultato che solo dieci anni fa sembrava impossibile e che dimostra quanto questo settore sia in espansione. Se vogliamo essere competitivi con i grandi porti del Mediterraneo, da Marsiglia a Malta, dobbiamo dotarci degli strumenti necessari: nuovi bacini, infrastrutture moderne, un piano regolatore portuale che guardi al futuro. Il passato va celebrato, ma il futuro va costruito».
«A livello globale – ha continuato – la blue economy sta assumendo un’importanza sempre maggiore, e anche il governo nazionale comincia a comprenderlo. Senza il sistema logistico che ruota intorno al mare, il mondo non va avanti. Se tutti i porti restassero chiusi per 15 o 20 giorni, si fermerebbe l’intero sistema. Parliamo del 14% del PIL, ma se consideriamo tutto il sistema logistico connesso, arriviamo a oltre il 50% del PIL italiano. Questo dà la misura di quanto siano fondamentali le decisioni che dobbiamo prendere oggi».
«Grazie alle maestranze e alle imprese che operano quotidianamente nei bacini di carenaggio a nome della città e della Regione, per aver portato avanti un’eccellenza industriale che ha fatto la storia di Genova – ha concluso il presidente –. Come dicono i marinai, oggi l’orizzonte è pulito, si vede la linea netta del mare. E chi va per mare sa che oltre quella linea c’è sempre qualcosa di nuovo: un’isola, un porto, una nuova opportunità. Il futuro sarà brillante: sta a noi decidere se raggiungerlo con successo».
 
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