Genova sboccia con Euroflora: 154 giardini in un itinerario di 4 chilometri
La nuova edizione che si apre domani nel Waterfront di Levante tra novità e una location mai vista prima
Monica Bottino 23/04/2025
È un’edizione di Euroflora che guarda al futuro quella che si è aperta ieri a Genova e che da domani mattina sarà visitabile dal pubblico. La rottura con il ricordo delle edizioni passate è netto un po’ perrché i tempi sono cambiati e forse inducono alla sobrietà, ma anche perché - e questa è senz’altro la cifra positiva della manifestazione - si guarda al tema della natura e del patrimonio verde con un rispetto e una delicatezza che nascono dalla consapevolezza che la tutela della natura deve essere un tema primario nell’agenda degli Stati, così come dei singoli cittadini. Oggi non è possibile un confronto con il passato. Il vecchio Palasport dalle altezze vertiginose non esiste più: al suo posto una struttura nuova (che ha detrattori, ma anche estimatori), dove gli allestimenti sono curati, ma più contenuti, meno scenografici, suscitando qualche rimpianto negli habitué.
L’area al coperto più scenografica è senz’altro quella del Padiglione Jean Nouvel, dove alberi ad alto fusto ricreano una piccola foresta. «Entra e respira» è l’invito al visitatore che si ritrova per pochi metri a passeggiare nel bosco e a vivere un’esperienza immersiva di profumi e suoni, ammirando una straordinaria varietà di essenze e una cura maniacale dei dettagli. Ma è un attimo e ci si ritrova in un giardino lacustre, con piante carnivore e da lì in un paesaggio dove è ancora il rumore dell’acqua a guidare lo sguardo giù verso le ninfee e a risalire poi verso i tralci di magnifiche orchidee che scendono dai rami più alti. Impegno e passione caratterizzano gli stand dove la fantasia è lasciata libera di correre per creare composizioni di fiori, ma anche di verdure e ortaggi che incantano per originalità e maestria. Per capire quanto sia grande l’impegno profuso in questa tredicesima edizione di Euroflora (che è nata 59 anni fa, nel 1966), bastano i numeri: 154 giardini da tutto il mondo estesi su 85mila metri quadrati espositivi indoor e outdoor affacciati sul mare di Genova. Euroflora 2025, organizzata da Porto Antico di Genova, è l’unico appuntamento italiano riconosciuto da AIPH International Association of Horticultural Producers. Per molti genovesi, ma sicuramente per tutti i visitatori esterni, sarà l’occasione di scoprire l’ex quartiere fieristico, oggi trasformato in Waterfront di Levante grazie a un importante progetto di riqualificazione urbana firmato da Renzo Piano. Da non perdere i progetti innovativi di architettura del paesaggio legati alla sostenibilità ambientale, le proposte turistiche green e le tecnologie all’avanguardia direttamente dal mondo della ricerca, con la presenza dell’Istituto Italiano di Tecnologia, Space V e Nemo’s Garden. Il colpo d’occhio è punteggiato da origami alti 10 metri ispirati all’immagine delle vele spiegate, e i visitatori si immergono in un itinerario coinvolgente e colorato, lungo 4 chilometri, che parte dal nascente parco urbano di piazzale Kennedy, di cui si intuiscono le potenzialità, entra nell’arena centrale del nuovo Palasport e prosegue negli spazi del Piazzale Mare e sul percorso espositivo galleggiante in Marina per approdare poi sui due piani del padiglione Jean Nouvel. Quattro Arene ospitano spettacoli, concerti, esibizioni di floral designer, e incontri con studiosi e personaggi di primo piano. Alla rassegna sono abbinati 254 concorsi per la valorizzazione delle eccellenze e della bellezza degli insiemi in esposizione. Si fa anche un giro per le eccellenze d’Italia tra le migliori produzioni florovivaistiche made in Italy, con la grande partecipazione della Regione Liguria, passando dal Piemonte alla Toscana e alle Marche, dalla Campania alla Puglia e alla Sicilia con presenze collettive e individuali, università, parchi, e la partecipazione diretta del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare. Tra le novità, il Museo Egizio di Torino con il Giardino del piacere, realizzato secondo le testimonianze archeologiche, che ripropone un elemento chiave nelle tenute dell’alta società dell’Antico Egitto, ma anche attesissimo è il debutto del Bhutan (il cui spazio, in queste prime ore non è stato ancora allestito, a causa di problemi legati ai visti che hanno rallentato il viaggio degli espositori). Accanto alle Floralies de France e Nirp, spiccano le conferme del Jardin Exotique di Monaco con i suoi splendidi esemplari di piante succulente, della Spagna con Murcia, capoluogo del più importante distretto ortofloricolo iberico. Dal continente asiatico arriva la Thailandia che dà un’anticipazione del suo «Udon Thani International Horticultural Expo 2026» improntato al tema dell’armonizzazione della vita dell’uomo con l’ambiente naturale, nella valle del Mekong. Per gli appassionati di bonsai, il maestro giapponese di fama internazionale Naoko Maeoka terrà lezioni quotidiane dal 26 aprile al 29 aprile. A Euroflora, negli spazi della Regione Liguria, si troverà anche una sezione dedicata ai grandi ibridatori. Ben 150 gli eventi in programma negli 11 giorni di apertura: convegni, spettacoli, talk, presentazioni, laboratori e tanta, tanta musica. Oggi, a partire dalle 16, all’arena Roverella ad affascinare i visitatori ci sarà il robot sviluppato per la potatura di precisione delle vigne all’interno del progetto Vinum. Realizzato dall’unità di ricerca Dynamic Legged Systems di IIT in collaborazione con la facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e inserito nell’ecosistema dell’innovazione Raise. Il prototipo, dotato di un braccio robotico equipaggiato con telecamere e cesoie, è in grado di muoversi in vigna teleoperato a distanza tramite joystick e svolgere la delicata operazione della potatura invernale delle viti, effettuando tagli selettivi rispettando le corrette regole agronomiche indicate dagli esperti potatori. Iniziativa che si replica domenica 27 aprile con inizio alle 16.30 sempre all’Arena Roverella.
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