Il Politecnico di Torino coordina «H2score - Hydrogen Storage and Fuel Cells for Optimised Renewable Energy Communities», nuovo progetto europeo finanziato dall’Unione Europea attraverso il programma Horizon Europe – Clean Hydrogen Partnership, con un budget complessivo di 6 milioni di euro, di cui 5 milioni coperti dall’Unione Europea.
All’Environment Park di Torino si è tenuto il ‘kick-off meeting’ ufficiale, che ha riunito i 15 partner internazionali e il team del Politecnico guidato dalla professoressa Marta Gandiglio, insieme ai ricercatori Paolo Marocco e Massimo Santarelli.
Il progetto nasce con l’obiettivo di dimostrare come l’idrogeno possa integrarsi nelle Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) per aumentarne flessibilità, autonomia e capacità di sfruttare le energie rinnovabili locali. «L’idrogeno rappresenta sia un accumulo energetico di lungo periodo, capace di compensare la variabilità stagionale delle fonti rinnovabili, sia un mezzo per fornire servizi di flessibilità e bilanciamento alla rete elettrica», spiega Gandiglio.
Al centro di H2score sarà installato un sistema integrato di produzione, stoccaggio e utilizzo dell’idrogeno, basato su due tecnologie complementari. Il primo sistema prevede un elettrolizzatore Pem a bassa temperatura, idruri metallici per lo stoccaggio e celle a combustibile Pem, mentre il secondo sistema ad alta temperatura utilizza un modulo rSoc in grado di operare sia in modalità fuel cell sia in elettrolisi, alimentato anche con syngas prodotto da un gassificatore di biomassa locale. L’integrazione con il teleriscaldamento di Quarona consentirà di valorizzare il calore prodotto dal sistema ad alta temperatura, aumentando l’efficienza complessiva del ciclo energetico. Una delle innovazioni più significative del progetto è lo stoccaggio dell’idrogeno in idruri metallici, una soluzione compatta, sicura e operante a basse pressioni, che semplifica gli aspetti normativi e ne favorisce l’accettazione in contesti urbani.
Accanto all’infrastruttura fissa, H2score includerà anche un generatore portatile a idrogeno, pensato per eventi temporanei o come alternativa ai tradizionali generatori diesel, ampliando le possibilità di utilizzo e test in contesti diversi. Il consorzio è guidato dal Politecnico di Torino e vede la partecipazione di partner locali come Environment Park, responsabile dell’unità portatile, del supporto regolatorio e della comunicazione, e Engreen, che curerà la progettazione e l’installazione del sito dimostrativo e le analisi di replicabilità in Italia. Il Comune di Quarona (Vercelli) ospiterà l’infrastruttura sperimentale, rafforzando il legame del progetto con il territorio piemontese e la sua economia circolare.
Tra i fornitori tecnologici, BluEnergy Revolution fornirà elettrolizzatori Pem e idruri metallici, PowerCell Sweden e Zeppelin Power Systems le celle a combustibile Pem, H2b2 il sistema rSoc e Bio2Chp il gassificatore di biomassa. Il consorzio include inoltre partner accademici e industriali europei dedicati alla valutazione ambientale, alla sicurezza e alla modellazione energetica, assicurando una copertura completa degli aspetti scientifici, tecnici e regolatori.
Il progetto prevede una campagna dimostrativa di un anno, durante la quale saranno monitorate le prestazioni energetiche, i benefici ambientali e sociali, e saranno misurate eventuali emissioni inquinanti e perdite di idrogeno. Parallelamente, quattro studi di replicabilità in Italia, Spagna, Svizzera e Canada valuteranno l’adattabilità del modello a diversi contesti geografici e normativi, identificando le condizioni ottimali per l’efficacia delle tecnologie a idrogeno.
«La scelta di Quarona conferma il Piemonte come laboratorio avanzato per la transizione energetica», sottolinea Gandiglio. «Per i ricercatori è una piattaforma unica per testare tecnologie innovative e, allo stesso tempo, un’occasione per mostrare ai cittadini soluzioni ad alta efficienza e a zero emissioni, capaci di contribuire concretamente alla decarbonizzazione e alla diffusione delle energie rinnovabili nelle comunità locali».
Il progetto H2score rappresenta dunque un passo concreto verso l’integrazione dell’idrogeno nelle Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer), combinando innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e sviluppo territoriale, con l’obiettivo di creare modelli replicabili a livello internazionale e favorire una transizione energetica più resiliente e flessibile.