Sta per arrivare la 64° Mostra del Fungo di Ceva

La nostra città si fa promotrice a livello nazionale di questo prodotto simbolo del bosco e di un vasto territorio

09/09/2025
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La Mostra del Fungo di Ceva è uno degli appuntamenti micologici più rilevanti e longevi d’Italia. Con oltre sessant’anni di storia, rappresenta non solo un evento scientifico e divulgativo di primo piano, ma anche un simbolo dell’identità culturale del territorio cebano, capace di unire tradizione, ricerca, educazione ambientale e valorizzazione del paesaggio.

LE ORIGINI: UNA PASSIONE CHE SI FA EVENTO. Tutto ha inizio nel 1962, quando un piccolo gruppo di appassionati di funghi e natura, legati ai boschi dell’Alta Valle Tanaro e della Langa, decide di trasformare la propria curiosità in un’esperienza collettiva. L’idea della Mostra nasce sotto “l’ala del municipio” fra amici, animati dalla voglia di dare slancio ai festeggiamenti estivi. Ernesto Rebaudengo, armato solo di un vecchio manuale di micologia, classifica i primi esemplari fungini scientificamente, creando un’esposizione di circa 40 specie. La rassegna ha subito un riconoscimento internazionale, quando Marcel Botte e Jacques Lodolo, presidente e vicepresidente della Société Mycologique de l’Haute Maurienne di Modane, in Francia, partecipano a una delle prime edizioni, esprimendo grande ammirazione per il lavoro svolto dai volontari cebani. Quest’incontro segna l’inizio di una fruttuosa collaborazione tra il futuro Gruppo Micologico Cebano e gli esperti transalpini (che raggiunge il clou nel “trigemellaggio” che coinvolge anche i colleghi svizzeri del Canton Ticino). Il Gruppo Micologico Cebano, uno dei primissimi in Italia, preceduto solo dal celebre “Bresadola” di Trento, viene fondato in modo ufficiale nel 1969. Già nel 1972, Ceva ospita il primo congresso nazionale dell’Unione Micologica Italiana, consacrando il suo ruolo nel panorama micologico nazionale.

DA UN SOGNO TRA AMICI A GRANDE EVENTO SCIENTIFICO E CULTURALE. La Mostra non fu effimera. Anzi, nel corso dei decenni diventa una delle rassegne micologiche più prestigiose d’Italia e apprezzata a livello internazionale. Si trasferisce nei locali delle scuole elementari “Galliano”, che permettono lo svolgimento dell’evento indipendentemente dalle condizioni meteo. Accanto ai funghi, vengono allestiti sipari dedicati a montagna, fiori, erbe officinali e sono proiettati i primi film autoprodotti dal gruppo. Dopo una breve parentesi nell’ex caserma “Galliano”, nel 1979 l’evento fa un “grande salto” trasferendosi all’aperto, sotto i portici medievali di via Marenco, luogo che gli conferisce un fascino particolare. La Mostra viene poi concentrata in una sola domenica di settembre (la terza), un cambiamento che si rivela vincente, attirando decine di migliaia di visitatori.

UNA CORNICE ICONICA. I suggestivi portici medievali del centro storico di Ceva si dimostrano la cornice ideale per una mostra che nelle stagioni più propizie arriva a esporre oltre 400 specie micologiche, fresche e raccolte nei boschi del Cebano e della provincia, un habitat ricchissimo di biodiversità. Si aggiungono gli esemplari liofilizzati (raccolti in precedenza e trattati con il liofilizzatore, per conservarli con le medesime caratteristiche). Tutti classificati secondo i più moderni canoni scientifici.

CONSOLIDAMENTO E RICONOSCIMENTI. La crescita prosegue. Nascono le “Giornate Internazionali di Micologia”, che coinvolgono esperti e appassionati da Francia, Svizzera, Belgio e Spagna, consolidando la Mostra come punto di ritrovo internazionale. Nel 2004 la Regione Piemonte le conferisce lo status di Mostra Mercato Regionale, seguito da quello di Mostra nazionale. Nel 2005 Ceva ospita il Comitato Scientifico Nazionale dell’A.M.B. (Associazione micologica Bresadola), rafforzando ulteriormente la sua reputazione scientifica.

UN EVENTO PER TUTTA LA CITTÀ. La Mostra è il culmine di una settimana ricca di manifestazioni: mercati, spettacoli, talk show, convegni, visite guidate, stand espositivi e animazioni nelle piazze. L’evento coniuga cultura scientifica e convivialità: degustazioni, cucina locale, laboratori per famiglie. Un ricco programma, che vede l’amministrazione comunale impegnata a organizzare iniziative e coordinare quelle delle varie associazioni e realtà locali.

POLO SCIENTIFICO E CULTURALE SENZA TEMPO. Oggi la Mostra del Fungo di Ceva non è solo una rassegna annuale, ma un istituto storico-vitale di divulgazione scientifica, conservazione ambientale e cultura locale. È il frutto dell’impegno condiviso di volontari, studiosi, amministratori e cittadini, che hanno trasformato un’intuizione tra amici in una delle realtà micologiche più significative d’Europa. Con il passare degli anni, la Mostra è diventata una istituzione culturale, capace di attrarre micologi, studenti, curiosi e appassionati da tutta Italia. Ed è anche un esempio virtuoso di come una piccola iniziativa locale possa diventare, con il tempo e la passione, un grande evento nazionale. È un punto d’incontro tra scienza, tradizione, educazione ambientale e cultura del territorio

IL MUSEO DEL FUNGO E IL GIARDINO BOTANICO. Una tappa storica si aggiunge nel 2024, in occasione della 63ª edizione della Mostra, con l’inaugurazione del primo lotto del Museo del Fungo, all’interno del restaurato ex Convento dei Frati Cappuccini. Il museo, voluto fortemente dal Gruppo Micologico e dal Comune di Ceva, ospiterà a regime una collezione permanente di esemplari, materiali e ricostruzioni multimediali, strumenti di ricerca e pannelli didattici. Accanto ad esso, è stato realizzato il Giardino Botanico "Frate Francesco Maria Bono", che raccoglie specie arboree autoctone e piante officinali (nel chiostro “Riccardo Luciano”), in un percorso accessibile e pensato per grandi e piccoli. La Mostra si è evoluta in un polo scientifico e culturale permanente, fruibile da scuole, studiosi e turisti.

"È un onore per noi presentare la 64ª Mostra Nazionale del Fungo di Ceva. La nostra città si fa promotrice a livello nazionale di questo prodotto simbolo del bosco e, quindi, di un vasto territorio. Ci stiamo avvicinando all’autunno, periodo dell’anno in cui i nostri boschi indossano l’abito migliore con i colori più belli, i paesaggi più emozionanti ed i profumi più caratteristici. Così come il bosco anche Ceva in questo periodo sfoggia il suo abito più bello, preparandosi a questa celebre ed importante manifestazione. In questo momento sul nostro territorio è in corso la magia dei funghi che spuntano sotto le foglie e, dalla notte dei tempi, l’uomo va in cerca di questo prelibato prodotto che arriva sulle nostre tavole. Fin dai tempi del Medioevo le fiere sono state occasione di incontro a cadenza regolare in cui gli operatori economici avevano l’occasione di incontrarsi e conoscersi per esibire e scambiare prodotti, soprattutto, ma anche per conoscere nuovi mercati e Paesi, per scambiare cultura e idee. Nell’Europa del X secolo, la fiera è stata al contempo sintomo e motore di una trasformazione economica nella quale merci, moneta e credito iniziavano a intessere un forte legame, con importanti ricadute sulla società. Noi crediamo che, ancora oggi, l’obiettivo principale di queste Manifestazioni, soprattutto dove viene investito denaro pubblico, debbano essere motore di una ricaduta sul territorio in termini economici, ma anche culturali, turistici e di interconnessione tra i territori. Per ottenere questi risultati è necessario che il Fungo sia protagonista della nostra Città tutto l’anno e che la Mostra sia la celebrazione di questo prodotto. Raccogliamo l’eredità del passato e vogliamo proiettarla verso il futuro, perché chi oggi parla di qualità del cibo, di sostenibilità ambientale e di rapporto uomo-natura sta già vivendo nel futuro, ha dichiarato il sindaco di Ceva, Fabio Mottinelli.



 
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