Una vita “larger than life” come l’ha sintetizzata la giornalista e scrittrice Enrica Roddolo che ha firmato con Alberto Repossi la biografia Il Gioielliere delle Principesse (Cairo editore) e che ha presentato il libro con Repossi il 17 luglio al Country di Cuneo su invito del Rotary Cuneo. Presieduto da Luigi Fontana. E basterebbe una delle tante principesse per le quali ha creato Repossi, a giustificare quel “larger tan life”. Una su tutte: Diana
Repossi è stato infatti tra le ultime persone che hanno incontrato la principessa Diana, prima della fine, quella maledetta estate di più di un quarto di secolo fa. “L’appuntamento fu fissato a Saint-Tropez, dove Diana e Dodi erano di passaggio durante la loro estate in Costa Azzurra – ha ripercorso Repossi durante la serata con un pubblico molto numeroso -. Perché volevo verificare la misura del dito della principessa e… poi temevo che l’anello che avevano indicato non fosse abbastanza importante per l’anulare della principessa. Diana era la donna del momento, sotto i riflettori planetari. Insomma, avevamo tanti modelli di montature nella nostra Maison, anche più preziose, che avrei avuto piacere di sottoporre alla principessa. Ma lei quella mattina, incontrandomi, non ebbe esitazioni, confermò che quel modello che aveva indicato nella boutique di Monaco andava benissimo. Quello che non andava bene era la misura dell’anello, avrei dovuto stringerlo”.
Mentre erano in crociera, nell’estate del 1997, Diana e Dodi erano infatti passati dalla boutique Repossi di Monaco. E fu proprio a Monaco, la terra e la Rocca dal 1297 guidate dalla famiglia genovese dei Grimaldi, che Repossi incontrò le «sue» prime principesse. “Era il finire degli anni Settanta. Fu durante un’esposizione di gioielli in quello che era allora lo Sporting d’Hiver, nel centro di Monaco, affacciato sulla piazza del Casinò. La principessa Grace arrivò per inaugurare la mostra e, durante la visita al nostro stand, guardando le collezioni, amò in modo particolare un collier con diamanti e micro perle di fiume. In quella circostanza, notai subito la sua gentilezza e disponibilità”. Con Ranieri III e poi il figlio Alberto II, Repossi ha successivamente intrattenuto un lungo rapporto di fiducia: “Non solo il principe mi assegnò la patente come joaillier fornitore brevettato dei Grimaldi ma mi concesse il privilegio di ordinare proprio alla Maison Repossi una serie di regali per festeggiare i settecento anni della dinastia Grimaldi. Cadeaux per ogni coppia regnante della terra, dalla Svezia alla Norvegia, al Brunei, alla Thailandia, al Giappone, e dovetti consegnarli personalmente”.
Così il racconto alla serata del Rotary a Cuneo della vita del gioielliere Repossi ha conquistato il pubblico. E pungolato dalla giornalista del Corriere Enrica Roddolo, Repossi ha raccontato la sua avventura fra i diamanti del Cremlino, e le sue mille avventure in cerca di gemme dallo Sri Lanka alla Birmania, con i ricordi del rapporto con la famiglia Ferrero di Alba come con re Hussein di Giordania o la sceicca Mozah che chiese a Repossi un collier de chien. Ma in acciaio brunito con diamanti. Diamanti, principesse e tanta avventura. Gli ingredienti del libro andato subito esaurito alla serata ma che si potrà trovare nei prossimi giorni alla libreria Ippogrifo di Cuneo. Un’ultima serata estiva del Rotary che ha fatto decisamente sognare.