Maghreb e Meditterraneo di Michele Brondino

Il Volume II dell’opera del professore fossanese è attuale e fa pensare

Alessandro Marini 02/11/2024
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«Maghreb e Medieterraneo, terra e uomini tra un deserto e un mare» è un’opera su due volumi di interventi o articoli sostenuti o scritti da Michelel Brondino, ma raccolti e curati da Raoudha Guemara. E’ stato pubblicato nel 2023 dalla casa edtrice Mimesis.
Michele Brondino è stato docente, storico del Mediterraneo contemporaneo, ex direttore degli Istituti Italiani di Cultura e addetto culturale in vari paesi del Mediterraneo. Inoltre, ha pubblicato numerosi volumi tra cui Algeria, paese delle rivoluzioni, Il Grande Maghreb: mito e realtà, La stampa italiana in Tunisia, Il Nord Africa Brucia all’ombra dell’Europa, Stranieri nell’Albania Rossa. Ha diretto e curato, in collaborazione con Yvonne Fracassetti, Il Mediterraneo vede, scrive, ascolta e Il Mediterraneo: figure e incontri. Infine, gli è stato anche attribuito, per i suoi studi sull’area mediterranea, il Premio nazionale per le Scienze Sociali dall’Accademia dei Lincei.
Il secondo volume, intitolato “Il Mediterraneo continente liquido, crogiuolo di civiltà e laboratorio politico” è diviso in quattro parti, ognuna composta da più capitoli che corrispondono ad un articolo o ad un seminario tenuto dal professor Brondino.
A differenza del volume I, in cui si parla maggiormente della cultura e della storia del Maghreb, il secondo ha una vocazione più filosofica, sebbene nella prima parte si affrontino le tematiche della migrazione dall’Europa all’Africa e si tratti la storia della stampa italiana in Tunisia e in Nord africa che serve a comprendere quanto la comunità italiana nel continente fosse forte. 
Il professore, rifacendosi a grandi intelettuali del scorso, come Gramsci e Camus ma non solo, cerca di trovare punti di contatto fra le varie culture che si affacciano su questo mare che è stato la culla dell’umanità. 
Purtroppo, il Mediterraneo “patria di miti, ha soferto della mitologia che esa stessa ha generato” è diventato, a partire dallo sfaldamneto dell’Unione Sovietica, la nuova frontiera fra mondo svilupato e mondo in via di sviluppo, fra religione cristiana e musulmana. Da mare di pace a un mare di guerra: dalla Siria, alla Libia, passando dal recente, ma allo stesso tempo antico, conflitto fra Israele, Libano e Iran. 
Tuttavia i valori del Mediterraneo, alla base della cultura vari paesi che su eo si affacciano, potranno essere utili al fine di ritrovare una completa libertà ed emancipazione dalle potenze straniere e dalla globalizzazione, in modo da poter riavere un mare di pace che non sia più un luogo di guerra, 
sofferenza e morte.
 
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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