La scultura romana in Piemonte e nel cuneese

Spesso designata come inferiore, presentava peculiarità legate alle tradizioni e alla cultura celto-ligure

Alessandro Marini 20/08/2024
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L'arco di Susa

Secondo l’ultimo report pubblicato ad inizio agosto dall' Osservatorio Turistico della regione Piemonte - Visit Piemonte, il turismo nella regione continua ad aumentare. Sicuramente le montagne, le Langhe, i paesaggi ed il vino, trainano il settore, ma è anche vero che le nostre città possiedono un patrimonio storico notevole che meriterebbe di essere ancor più valorizzato.

Per esempio, nell'antica Roma il Piemonte ed il cuneese erano considerati territori quasi provinciali, nondimeno conservano tesori nascosti e purtroppo poco noti...

Specialmente per quanto riguarda la scultura, Cuneo, ma più in generale il Piemonte, hanno molto da raccontare. Infatti, sebbene diversa, ma che non significa necessariamente inferiore, la scultura romana della regione conservava tratti e soggetti della cultura e della tradizione locale.

Tuttavia, dal momento che, alvo rare eccezioni, i grandi artisti vivevano e lavoravano a Roma,  per le provincie è più giusto parlare di artigianato, piuttosto che di arte. Infatti, le opere erano piuttosto correnti, realizzate e vendute a basso costo.

Detto ciò, anche il Piemonte e la provincia di Cuneo conservano opere che potremmo definire impegnative, ricercate e raffinate.

Tra i reperti più particolari rinvenuti in a sud della Alpi, si possono annoverare le lapidi su cui venivano raffigurate varie scene di attività artigianali. Esempi possono essere la stele di Q. Vequiasus Optatus, forse di Cherasco e quella di Rinnius Novicius di Caraglio, ma altre sono state rinvenute a Gorzegno e a Breolungi.

In ogni caso, non mancano pezzi considerabili, per lo meno, come artigianato di qualità, se non vera e propria arte. In particolar modo, non si possono non citare i bronzi di Industria, l’acrolito di Alba e i rilievi dell’arco di Susa.

I bronzi di Industria, custoditi al Museo di Antichità di Torino, sono manufatti riconducibili al culto degli dei egizi, particolarmente forte nell’antica Roma, specialmente nella zona del torinese.

Un vero capolavoro dell’arte cuneese è senza dubbio l’acrolito di Alba, una gigantesca testa alta 83 centimetri in marmo bianco di provenienza greca. Venne ritrovata ad Alba nel 1839 ed oggi è anch’essa esposta al Museo delle Antichità di Torino. La testa era verosimilmente parte di una statua monumentale, ma di cui non si hanno tracce, forse perché realizzata in materiale deperibile, come il legno.

Infine, meritano di essere menzionati i rilievi dell’arco di Susa. L’arco è di stampo classico, con eleganti colonne corinzie e ornamenti architettonici raffinati e sobri. Nondimeno, presenta alcune caratteristiche peculiari come il fregio che corre continuo sotto l’attico sui quattro lati ed una scena di sacrificio, in cui sarebbe raffigurato lo stesso Cozio, il re della piccola comunità di Celto-Liguri che aveva Susa come sua capitale.

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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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