Cuneo, domenica mostra sui libri di preghiera di Villa Oldofredi Tadini

La visita, guidata dai proprietari, consentirà anche di conoscere alcune interessanti vicende storiche e aspetti curiosi della vita in giardino nei secoli scorsi

16/05/2025
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Nell’ambito delle iniziative legate al Salone Internazionale del Libro di Torino, domenica, dalle 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 18,30, sarà visitabile nella suggestiva cappella della Madonna del Rosario di villa Oldofredi Tadini una Mostra di antichi libri religiosi: dai piccoli volumi da tasca o da borsetta, ai grandi messali con preziose copertine in argento, madreperla e avorio, accompagnati da icone russe, crocifissi, reliquiari e oggetti devozionali. Per le aperture di maggio la cappella sarà ad ingresso libero ma consigliata la prenotazione. (www.villaoldofreditadini.it – 335 5640248).          

Inoltre Il 18 e il 25 maggio, il 7 e l’8 giugno sono aperti alle visite alcuni giardini storici della Granda: il castello dei Solaro a Margarita, villa Corinna a Villanova Mondovì, villa Souchon a Fossano e villa Oldofredi Tadini a Cuneo dove sarà visitabile anche la cappella della Madonna del Rosario. Il giardino di villa Oldofredi Tadini fa parte dei Giardini storici di interesse botanico della Regione Piemonte ed è il più antico della città e presenta ancora l’originale impianto seicentesco “alla francese”. Si estende su una superficie di oltre due ettari e conserva, nel così detto “giardino vecchio”, alcune rarità botaniche, come un ippocastano nordamericano, Aesculus flava, dai bei fiori gialli, un maestoso cedro dell'Himalaya (Cedrus deodara) e un imponente e vecchio arbusto di Philadelphus coronarius. Colpisce per la sua maestosità un secolare faggio rosso (Fagus sylvatica atropurpurea) che si stima abbia un’età di oltre 350 anni. È l’ultimo superstite del giardino originario.                   La visita, guidata dai proprietari, consentirà anche di conoscere alcune interessanti vicende storiche e aspetti curiosi della vita in giardino nei secoli scorsi.                                                                                                                …“Il complesso è molto antico, come testimonia la torre quadrangola di origine medioevale, annessa alla villa che diventa proprietà dei Mocchia di San Michele fin dal 1592, portata in dote da Lucrezia Brizio nel matrimonio con il conte Scipione Mocchia di San Michele .                                                  La  famiglia Mocchia, originaria di Monza, aveva probabilmente abbandonato la città lombarda, per contrasti con Federico Barbarossa, e si erano trasferiti nella nascente Cuneo: “La cronaca del 1260 parla di loro come di una delle famiglie più importanti di Cuneo, tanto che avevano una Cappella funeraria nella Chiesa di San Francesco .                                                                          Nel 1600 Il periodo di massimo splendore della villa  quando la facciata era adornata e dipinta con cornucopie, ghirlande di fiori e altri elementi dell’epoca che ne facevano una villa davvero splendida. Tale splendore, però, finì in malo modo con l’arrivo dei francesi.

Il rapporto dei Mocchia con i francesi non fu mai idilliaco e proprio da qui nasce una delle leggende che circonda la casa: nel 1799 Cuneo era occupata dai francesi, ma alcuni nobili della zona avevano organizzato una sorta di milizia per combattere il nemico.” Luigi Mocchia di San Michele capeggiava una di queste forze combattenti.                                                                         All’inizio del luglio 1799 i francesi decisero di rastrellare e uccidere i rivoltosi situati tra Cervasca, Vignolo, Bernezzo e Roccaspervera; la notte del 5 luglio 1799 catturarono il conte Luigi Mocchia e lo decapitarono proprio in fondo al viale di Villa Oldofredi Tadini. La testa del conte venne quindi issata su una lancia e mostrata alla città di Cuneo come monito per chi intendesse ribellarsi ai francesi. Il corpo decapitato venne sepolto nel giardino della villa, mentre la testa fu sepolta,  più  tardi, a Passatore e pare che ancora oggi il corpo del conte vaghi per la casa alla ricerca della propria testa…


 
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