Tredicesima edizione per il Ciciufestival
Weekend di appuntamenti a Villar San Costanzo
Tredicesima edizione di Ciciufestival nella suggestiva cornice della riserva naturale dei “ciciu” di Villar San Costanzo dove la Pro Loco, nel prossimo lungo week end, “offrirà”, in una libera scelta di “vivere” un bel posto all’aria aperta, con la possibilità di scoprire, indagare fenomeni naturali, storie e leggende. Un invito alla “scoperta o riscoperta” del suggestivo scenario della Riserva Naturale dei “ciciu” nata per proteggere un fenomeno di erosione molto particolare: le «colonne di erosione» (anche chiamate «piramidi di terra», o «Ciciu ‘d pera»), che si ergono ai piedi del massiccio del monte San Bernardo. Sculture morfologiche naturali, con una tipica forma di funghi, il cui cappello è costituito da un masso erratico (anche di notevoli dimensioni) ed il cui gambo è costituito da terra e pietrisco. In quest’area queste colonne di erosione prendono il nome popolare di ciciu, parola piemontese che significa pupazzo, fantoccio. Per chi volesse fermarsi a dormire, venerdì e sabato, verranno delimitate aree campeggio per tende e camper, in prossimità della Riserva dei Ciciu “ouverture” della manifestazione giovedì 19 con concerto sinfonico Orchestra Bruni, ore 21.00, servizio bar e drink per l’intera serata.
Domani - Passeggia e Corri IN VILLAR. Partenza ore 18.30 per camminata e alle ore 19.00 per la corsa non competitiva. Percorso di 6 Km, percorso misto (asfalto sterrato) per le vie del comune e, per i più piccoli, percorso ridotto che si snoderà interamente nella Riserva naturale iscrizione presso la Riserva dei Ciciu dalle ore 18.00. Costo iscrizione corsa € 3; costo iscrizione corsa più cena del podista € 12; costo cena accompagnatore del podista € 10. Informazioni Rinaudo Elmer 331/9623156, dalle 19.00 servizio bar pizza, street food e drink, quindi spazio libero music festival
Sabato 21 nono raduno di arrampicata boulder, Ciciu Block, dalle ore 10.00 alle ore 17.30. Alle 15.30 raduno di parapendio in collaborazione con “para delta club di cuneo”, in serata dalle 19.00 pizza, street food e drink, stands gastronomici e servizio bar, e spazio libero music festival.
Domenica 22 ciciu mercatini di artigianato e gastronomia per le vie del paese, il ciciu trenino vi accompagnerà per le vie del paese fino ai ciciu, dalle ore 9.00 alle ore 19.30, percorsi a cavallo per bambini presso la riserva naturale dei ciciu, o disegna con laila per le vie del paese, dalle ore 12.00 street food e drink nel centro del paese, spettacolo del mago Trinchetto, spettacolo di magia comica e giocoleria per grandi e piccoli per le vie del paese e alla riserva dei Ciciu, 14° giornata della meteorologia, seguire cesto della mongolfiera per foto ed educational a disposizione di tutti, punto gioco ed educational per bimbi, visite guidate al Santuario di San Costanzo al Monte (con servizio navetta), nella Cripta e nella Cappella di S. Giorgio presso la Chiesa Parrocchiale di S.Pietro in Vincoli, concerto occitano con la rueido, bal folk, nella piazza del Comune, dalle ore 17.00, visita naturalistica “un viaggio nel tempo alla scoperta delle grandi piramidi di terra”, sculture metamorfiche uniche al mondo nella loro forma di fungo. (necessarie scarpe adatte a sentieri boschivi) e “scoperta” del suggestivo scenario della riserva naturale dei “Ciciu” nata per proteggere un fenomeno di erosione molto particolare: le «colonne di erosione» (anche chiamate «piramidi di terra», o «Ciciu ‘d pera»), che si ergono ai piedi del massiccio del monte San Bernardo. Sculture morfologiche naturali, con una tipica forma di funghi, il cui cappello è costituito da un masso erratico (anche di notevoli dimensioni) e il cui gambo è costituito da terra e pietrisco. In quest’area queste colonne di erosione prendono il nome popolare di ciciu, parola piemontese che significa pupazzo, fantoccio. I «ciciu» si sono formati presumibilmente al termine dell’ultima era glaciale, in seguito allo scioglimento dei ghiacciai che portò il torrente Faussimagna (affluente di sinistra del torrente Maira) a esondare, erodendo le pendici del monte San Bernardo e trasportando a valle un’enorme massa di detriti. In seguito, presumibilmente per effetto di frane e terremoti, rotolarono a valle diversi massi staccatisi dal monte San Bernardo: pietre di colore più scuro, che ricoprirono il terreno alluvionale. A poco a poco il Faussimagna ricoprì anche le pietre scure, fino a quando, per effetto dei violenti movimenti tettonici avvenuti durante il Pleistocene superiore, il terreno subì un improvviso innalzamento, e il fiume si ritrovò a scorrere più in basso. Iniziò quindi a erodere il terreno, riportando alla luce i sassi che aveva ricoperto, arrotondandoli e levigandoli a poco a poco. Attorno a questo fenomeno, nei secoli, si sono sviluppate varie leggende sull’origine di queste formazioni erosive: frutti di incantesimi oppure frutti di miracoli. Secondo una leggenda i Ciciu si formerebbero nottetempo per effetto delle masche, le streghe del folclore piemontese, oppure sarebbero delle masche trasformate in pietra, dopo un uragano che avrebbe interrotto il rito magico di un sabba, con nefaste conseguenze. Ma la leggenda più diffusa è quella che vuole i «Ciciu» formatisi in seguito a un miracolo di San Costanzo, un legionario romano della legione «Tebea» che, secondo la tradizione, venne martirizzato intorno all’anno 303-305 d.C., durante la persecuzione dei cristiani attuata dall’imperatore Diocleziano. Si narra che San Costanzo fosse arrivato fino al monte San Bernardo, per sfuggire a 100 soldati romani che volevano ucciderlo; ad un tratto si voltò verso i legionari che lo schernivano e minacciavano di morte, e disse loro: «O empi incorreggibili, o tristi dal cuore di pietra! In nome del Dio vero vi maledico. Siate pietre anche voi!» e così si formarono i «Ciciu». Questo, però, non bastò però a salvare il santo, che fu raggiunto da altri legionari, e ucciso sul monte San Bernardo nel XII secolo nel luogo dell’uccisione venne costruito il santuario di San Costanzo al Monte … uno dei monumenti romanici più interessanti, e allo stesso tempo uno dei meno conosciuti, della regione. La chiesa sorge poco distante dal luogo dove era l’antica abbazia detta del Villare o di Villar San Costanzo, ricordata già nella sua Cronaca di Saluzzo da Gioffredo della Chiesa nel 1450 circa. L’abbazia di San Costanzo, il cui primo documento storico sicuramente autentico è del 1190, è ricordata nel XV secolo quale fondazione di Ariberto I, mentre, a partire dal XVII secolo, la tradizione storiografica la attribuisce ad Ariberto II (701-712). Conforta quest’attribuzione il ritrovamento di alcuni frammenti scultorei reimpiegati nella parrocchiale del Villar e soprattutto la più ricca messe di marmi conservati nella chiesa dipendente di San Costanzo sul Monte. Distrutta dai Saraceni nel X secolo, la chiesa primitiva fu ricostruita in diverse riprese fra l’XI e il XIII secolo, e subì aggiunte anche in età posteriori, come la semplice facciata settecentesca. Il motivo di maggior interesse della chiesa è la presenza al suo interno di una cripta d’eccezionale ampiezza, che viene a costituire in pratica una ‘chiesa inferiore’ di dimensioni pari a quelle dell’aula superiore. Appena entrati, infatti, si dipartono due scale: una che sale alla chiesa, l’altra che scende alla cripta. Salendo la prima ci si trova in una vasta aula a tre navate che terminano con tre absidi. La parte anteriore – tre campate che poggiano su tozze colonne in pietra e su pilastri rettangolari. Le colonne hanno basi e capitelli scolpiti con motivi prevalentemente geometrici. Si tratta del completamento del XIII secolo, che si innesta sulla parte orientale della chiesa, d’età precedente. Venne infatti aggiunto nel XIII secolo un organismo di quattro campate, eccedenti quindi le tre sottostanti, di modo che l’ultima cade oltre la lunghezza della chiesa inferiore e crea una sorta di nartece interno o atrio comune ai due organismi.