The Kitchen Company vince la scommessa anche con Woody Allen

Una commedia dal taglio cinematografico, a Villetta di Negro, con la regìa di Massimo Chiesa

Monica Bottino 17/07/2024
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La scenografia di "Mariti e mogli"
Ci aveva abituato alle battute a raffica, alle gag comiche, ai personaggi spinti fino a diventare caricature di una certa umanità.  Questa volta, la The Kitchen Company di Massimo Chiesa, ha scelto invece, per l’estate a Villetta di Negro, di cambiare registro per virare verso la commedia  più raffinata, che fa sorridere, certo, ma anche pensare. Quella di  quel genio di Woody Allen, insomma. Certo la scommessa di portare a teatro un film di successo come «Mariti e mogli» poteva anche deludere il pubblico, ormai fidelizzato alle risate ogni 15 secondi. Invece la trasposizione teatrale di quello che è stato definito come uno dei film migliori del regista americano, con una sceneggiatura che, pur avendo momenti comici, è soprattutto un’indagine sui sentimenti, merita un giudizio lusinghiero e ha pienamente convinto anche il pubblico. La scelta registica di Chiesa di mantenere sulla scena contemporaneamente tanti «riquadri» che in maniera alternata ospitano gli attori, di farli muovere su pedane e non sul terreno sterrato, di lasciare chi in quel momento non è in scena seduto ai margini, ha regalato ritmo allo spettacolo, che conta anche su alcuni stacchi musicali al momento giusto.  Un’ora e mezza di flash sulle relazioni umane che scivola su una bella sceneggiatura, con dialoghi veloci, e con tutti gli attori da applausi. La trama: Jack e Sally stanno per divorziare e lo comunicano alla coppia di amici Gabe e Judy. 
La separazione annunciata con leggerezza, come inevitabile e persino prevedibile, manda invece in crisi anche Jack e Sally che cominciano a interrogarsi sulla propria di unione. Di qui si dipana il racconto tra avventure extraconiugali reali o immaginate, ripensamenti e in fondo, di rese dei conti che difficilmente i protagonisti all’inizio avrebbero ipotizzato. Perché alla fine solo guardandosi davvero dentro si possono prendere le giuste decisioni. Con Lorenzo Tolusso (bravissimo nel ruolo che fu di Allen al cinema, quello di Gabe, di cui restituisce tutta l’insicurezza tipica dell’attore newyorkese) e molto  brave anche Lidia Castella (Judy), Barbara Alesse (Sally),  Susanna Valtucci (Rain) e Isabella Loi (nel ruolo di Sam) giovane attrice genovese che  per la prima volta abbiamo visto con la The Kitchen, ma è già conosciuta per i «Manezzi», con Tullio Solenghi.  Volti amatissimi dal pubblico della compagnia di Chiesa anche Mauro D’Amico e Massimo Rigo. Con loro anche Massimiliano Aceti.
In scena fino al 23 luglio.
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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