Sebbene la provincia di Cuneo sia ritenuta come un territorio provinciale durante l’Impero Romano, è anche vero che può vantare tesori che forse nemmeno gli stessi cuneesi conoscono.
Specialmente per quanto riguarda la scultura, Cuneo, ma più in generale il Piemonte, ha molto da raccontare. Infatti, sebbene diversa, ma che non vuol intendere necessariamente inferiore, la scultura romana nel Piemonte antico conservava tratti e soggetti della cultura e della tradizione locale.
Tuttavia, dal momento che i grandi artisti vivevano e lavoravano a Roma, salvo rari casi, per le provincie è più giusto parlare di artigianato. Infatti, le opere erano piuttosto correnti, realizzate e vendute a basso costo.
Detto ciò, anche il Piemonte e la provincia di Cuneo conservano opere che potremmo definire impegnative, ricercate e raffinate.
Tra i reperti più particolari, rinvenuti in Piemonte, si possono annoverare le lapidi in cui venivano raffigurate scene di attività artigianali varie. Esempi possono essere la stele di Q. Vequiasus Optatus, forse di Cherasco e quella di Rinnius Novicius di Caraglio, ma altre sono state rinvenute a Gorzegno e a Breolungi.
In ogni caso, in Piemonte ebbe anche esempi di artigianato di qualità, se non vera e propria arte. In particolar modo, non si possono non citare i bronzi di Industria, l’acrolito di Alba e i rilievi dell’arco di Susa.
I bronzi di Industria, custoditi al Museo di Antichità di Torino, sono manufatti riconducibili al culto degli dei egizi, particolarmente forte nell’antica Roma, specialmente nella zona del torinese.
Un vero capolavoro dell’arte cuneese è l’acrolito di Alba, una gigantesca testa alta 83 centimetri, in marmo bianco di provenienza greca. Venne ritrovata ad Alba nel 1839 ed oggi è anch’essa esposta al Museo delle Antichità di Torino. La testa era verosimilmente parte di una statua monumentale, ma di cui non si hanno tracce, forse perché realizzata in materiale deperibile, come il legno.
Infine, meritano di essere menzionati i rilievi dell’arco di Susa. L’arco di stampo classico, con eleganti colonne corinzie e ornamenti architettonici raffinati e sobri, presenta alcune caratteristiche peculiari come il fregio che corre continuo sotto l’attico sui quattro lati ed una scena di sacrificio, in cui sarebbe raffigurato lo stesso Cozio, il re della piccola comunità di Celto-Liguri che aveva Susa come sua capitale.