Filippone confermato alla guida della Cisl Torino-Canavese

La sua elezione è avvenuta alla presenza dei segretari nazionale e regionale Cisl, Fumarola e Caretti. Nell’occasione, il sindacato ha lanciato dieci sfide per il rilancio

Eliana Puccio 05/04/2025
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Si è concluso al Centro Congressi Santo Volto del capoluogo piemontese, il quarto congresso territoriale della Cisl Torino e Canavese. Con 94 voti su 95, Giuseppe Filippone, è stato confermato dal Consiglio generale dell’Unione sindacale alla guida della Cisl Torino-Canavese. La rielezione di Filippone è avvenuta al termine del congresso, alla presenza dei segretari nazionale e regionale Cisl, Daniela Fumarola e Luca Caretti.

Con Filippone, sono stati confermati in segreteria territoriale Paolo Ferrero e Davide Provenzano, che saranno affiancati dalla neo eletta componente di segreteria, Tiziana Tripodi, 41 anni, attuale segretaria territoriale e regionale della Cisl Funzione Pubblica.

All’assise congressuale hanno partecipato 203 delegati in rappresentanza di 99mila iscritti dell’area metropolitana. Tra gli interventi, quelli il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo e dei segretari generali di Cgil e Uil, Federico Bellono e Gianni Cortese.

Giuseppe Filippone, 58 anni, torinese, perito chimico, è alla guida della Cisl territoriale da un mese, dopo essere stato negli ultimi 7 anni segretario generale della Femca Cisl, la federazione del settore chimico, gomma plastica, tessile ed energia. 

«Sono state due giornate congressuali molto intense – ha dichiarato Filippone dopo la sua elezione – nelle quali abbiamo discusso e dibattuto dei principali temi sindacali e di stretta attualità».

«Il congresso – ha detto – è stato anche l’occasione per lanciare il nostro ‘Appello per Torino e la sua area metropolitana’, perché riteniamo necessario raccogliere le intelligenze e le disponibilità di chi vuole impegnarsi per far uscire il più rapidamente possibile la città da una crisi che ancora persiste».

«La Cisl – ha affermato – è viva, è attenta e proiettata al futuro. E lo è, soprattutto, la sua base, la sua struttura portante. In queste giornate di dibattiti ho percepito una rinnovata voglia di protagonismo e di partecipazione, una voglia di affrontare il presente e il futuro, con le sue complessità e le sue criticità».

Nell’ambito del congresso si è svolta anche una tavola rotonda, moderata da Nanni Tosco, ex segretario della Cisl di Torino e già presidente dell’Ufficio Pio, che ha affrontato il tema delle metamorfosi di Torino e della provincia, a cui hanno partecipato Elena Gobbino, borsista presso il Dipartimento Culture, Politica e Società dell’Università di Torino, Franca Maino, attuale presidente dell’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo, Stefano Musso, già docente di storia del lavoro all’Università di Torino, Guido Bolatto, segretario generale della Camera di Commercio di Torino e Michela Favaro, vicesindaca di Torino.

Hanno introdotto il dibattito Giuseppe Filippone, segretario generale della Cisl Torino-Canavese ed Enzo Pappalettera, presidente dell’Associazione culturale Vera Nocentini, sintetizzando i lavori preparatori contenuti in un documento redatto sulla base di una serie di incontri e focus group con esperti e testimoni della realtà locale.

Dal confronto è emerso che ci sono punti di forza che, se opportunamente valorizzati, possono essere la base per la ripresa a Torino di un percorso di sviluppo: le eredità dell’automotive, l’innovazione in ambito tecnologico, l’industria aerospaziale, le fondazioni bancarie, le istituzioni culturali e la capacità di gestire grandi eventi, il mondo del volontariato e, infine, un capitale umano enorme, da sostenere, trattenere e valorizzare.

«L’analisi – ha spiegato il segretario Giuseppe Filippone – ha fatto emergere punti di debolezza e punti di forza del nostro territorio e ci ha convinto di tre elementi fondamentali. In primo luogo, ci sono le condizioni potenziali per trovare una via d’uscita dalle attuali difficoltà. In secondo luogo, il concetto da cui dobbiamo partire per riprendere un percorso di sviluppo è il capitale umano, vale a dire le persone di tutte le età, di genere femminile e maschile, nati qui o nati altrove, con quello che sanno e sanno fare. Infine, pur riconoscendo che molti altri soggetti stanno studiando le prospettive della città, non è ancora stata definita un’agenda condivisa che indichi la direzione e i passi da compiere, con la partecipazione più ampia possibile di tutti quelli che hanno caro il destino della nostra comunità».

L’appello che ha lanciato la Cisl al congresso individua dieci sfide: Welfare locale pubblico e privato; Settori dell’istruzione e della formazione professionale; Sistema di prevenzione e protezione sociosanitaria della salute; Integrazione della popolazione muticulturale straniera; Tessuto industriale manifatturiero; Ecologica ed energetica; Ricerca scientifica; Nuova collocazione geopolitica e geoeconomica del sistema intermodale della mobilità delle persone e delle merci; Terzo settore; Turismo culturale ed enogastronomico.

 

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