Spaccio e microcriminalità dilagano a Torino e l’approccio ‘buonista’ tipico della Sinistra sinora non ha prodotto risulti apprezzabili per la sicurezza e la vera integrazione all’interno della comunità cittadina.
Ecco allora che arriva una svolta securitaria e anche il Comune di Torino si decide a implementare il sistema di videosorveglianza in città, attivando 23 nuove telecamere per contrastare i diffusi fenomeni criminali e punire chi commette violazioni della legge.
È infatti arrivato l’annuncio dell’Amministrazione Lo Russo in una nota stampa che comunica che finalmente verrà incrementato il numero delle telecamere presenti nel capoluogo piemontese: ne verranno attivate 23 nelle «aree critiche» della città. Con i soldi del Ministero...
Il progetto di fattibilità tecnico-economica è stato approvato dalla Giunta comunale, su proposta dell’assessore alla Sicurezza, il tenente colonnello dall’Arma dei Carabinieri Marco Porcedda.
«L’implementazione del sistema di videosorveglianza – spiega l’assessore – è un tema su cui come assessorato alla Sicurezza abbiamo iniziato a lavorare già da diversi mesi per rispondere a una necessità di maggiore presidio del territorio, con un’attenzione particolare per alcune zone, individuate anche con l’aiuto dei cittadini e delle loro segnalazioni».
«Siamo soddisfatti – commenta Porcedda – di riuscire a presentare un progetto che, nell’ambito delle competenze dell’Amministrazione comunale, risponda alle necessità della città e costituirà un ulteriore supporto all’attività delle Forze dell’ordine, che avranno accesso alle immagini delle nuove telecamere per l’attività di prevenzione e contrasto ai reati».
«Le 23 nuove telecamere – precisa Palazzo Civico in una nota – saranno posizionate nei punti critici di alcune delle zone già attenzionate dal punto di vista della sicurezza urbana e della pubblica incolumità, dove sarà implementato il campo visivo dell’impianto esistente e garantita una copertura più capillare del monitoraggio».
Le zone interessate sono: Barriera di Milano, San Salvario, giardini Luigi Maiocco, piazza Bengasi – via Nizza – corso Maroncelli, via Monferrato – piazza Gran Madre di Dio.
Come previsto nel Patto Sicurezza, il sistema sarà reso accessibile alla Polizia Locale e alle Forze di Polizia per azioni di contrasto ai reati.
Secondo l’Amministrazione Lo Russo «l’implementazione del sistema avrà un impatto significativo sul miglioramento della sicurezza urbana nelle zone attenzionate, agendo sia sul fronte della prevenzione che su quello dell’indagine e del contrasto ai reati. L’integrazione di tecnologie esistenti, unitamente all’ampliamento del numero di telecamere presenti sul territorio cittadino, consentirà di incrementare in modo sostanziale l’efficacia delle attività di controllo e sorveglianza».
Il progetto prevede l'utilizzo di «telecamere avanzate di ultima generazione, equipaggiate con più sensori e ottiche operative in parallelo. Si tratta di dispositivi che sono in grado di svolgere simultaneamente diverse funzioni, e predisposte per accogliere future implementazioni basate anche su algoritmi di analisi delle immagini.
Per la copertura economica del progetto – che ha un costo di 250 mila euro – verrà richiesto un finanziamento ministeriale.