Ieri notte, intorno alle ore 01:10, presso il padiglione C della Casa Circondariale di Torino, nella prima sezione, un detenuto diciannovenne di origine nordafricana ha tentato il suicidio nella sua cella, utilizzando un cappio rudimentale ricavato dalle lenzuola.
Il ragazzo si era appeso alle grate delle finestre, ma grazie al tempestivo intervento dell'agente di Polizia Penitenziaria, che stava effettuando un giro di controllo, la tragedia è stata scongiurata. L'agente, accortosi della situazione anomala, ha allertato immediatamente il compagno di cella che dormiva. Una volta accesa la luce, hanno notato il detenuto appeso alle grate delle finestre.
L'agente entrato nella cella, anche grazie all'aiuto del compagno di detenzione, ha sollevato il detenuto liberandolo dal cappio e salvandogli così la vita. Nel dare la notizia Leo Beneduci segretario generale dell'Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) aggiunge:
«Si tratta dell'ennesimo esempio di professionalità e attaccamento al dovere fornito da un Poliziotto Penitenziario ed è comunque un vero e proprio 'miracolo' che un appartenente al Corpo, nelle attuali condizioni di abbandono e di gravissima carenza di organico, di mezzi e di considerazione, mentre la maggior parte dei vertici regionali e nazionali dell'Amministrazione sono in ferie, riesca ancora a compiere azioni di vero e proprio 'eroismo" istituzionale. Ancora una volta, rivolgiamo un accorato appello al Presidente della Repubblica Mattarella e alla Presidente del Consiglio Meloni, affinché non si assumano iniziative scriteriate (pena l'ulteriore incremento delle criticità penitenziarie), quali l'aumento dei posti detentivi, senza un adeguato incremento degli organici di Polizia Penitenziaria e la sua contestuale riorganizzazione».