«La mia esperienza politica finisce qui. Del resto non credo proprio che questo fosse il mio mondo». Così Ferruccio Sansa, il 29 ottobre aveva commentato la decisione dei liguri di non volerlo neppure più come consigliere regionale e oppositore di Marco Bucci. Ieri, sempre sulla stessa pagina Facebook dell’ex leader della sinistra ligure, un nuovo post che sembra un manifesto politico. Vabbé, forse un volantino. Facciamo un bigliettino per recapitare un messaggio. Destinatario il suo vicino di villa Beppe Grillo, che infatti viene taggato proprio allo scopo di attirarne l’attenzione (per carità, il post tagga anche Donald Trump, perché alla Casa Bianca l’opposizione di Sant’Ilario fa sempre molto paura).
Ferruccio Sansa fa l’apologia di quello spazio politico lasciato drammaticamente scoperto dalla svolta di Giuseppe Conte e del nuovo movimento Cinque Stelle. Si iscrive idealmente ai grillini che verranno. «Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio avevano dato vita a un movimento che difendeva la Costituzione e la legalità - scrive -. Che voleva tutelare l’ambiente e i beni comuni. Un movimento che aveva a cuore cioè che è pubblico, a cominciare dalla sanità e dalla scuola. Un movimento che voleva contrastare lo strapotere della finanza. E forse proprio questo gli è stato fatale».
Tutto questo ora non c’è più. Anzi, proprio la costituente pentastellata ha cancellato gli ultimi rimasugli del grillismo, dopo che Conte ha cacciato tutti gli elettori, non a caso passati dal 32% del 2018 al più stelle che punti percentuali delle regionali liguri di un mese fa. Sansa ricorda di esserci stato «nel settembre 2007 in piazza a Bologna per il primo V-day». Di orfani del «vaffa» ce ne sono parecchi, a spanne valgono il 25% se non di più. Moltissimi si sono iscritti al partito dell’astensionismo, ormai stabilmente il più forte in Italia. Altri si sono sparpagliati nel centrosinistra, anche in quelle formazioni rappresentate in Liguria proprio da Ferruccio Sansa. Mondi contingui che potrebbero tornare a fondersi.
Il post ha tutto il sapore di una disponibilità, di una preiscrizione a un nuovo movimento di Beppe Grillo, nel caso il «fu garante» del M5S trasformi il silenzio e la rabbia in una nuova sfida politica. La chiusa è tutto un programma (politico): «Grillo e Casaleggio erano riusciti a dare un senso e alla frustrazione. Trasformandola anche in speranza - scrive Sansa -. Di questo avevano terrore la politica e il potere di ieri e di oggi. Per loro il peggior nemico è proprio la speranza. Perché rende liberi e porta il cambiamento». Il post di addio alla politica chiudeva con la frase «Riprendo lo zaino. Si parte per un altro viaggio». Nel più alto rispetto della volontà popolare, è un po’ come se l’ex consigliere regionale avesse raccolto alla lettera l’invito ricevuto dalle urne e, mettendosi in viaggio, avesse preso atto di dover ripartire da un «vaffa». 
Un’inedita nuova coppia di fatto di Sant’Ilario si staglia all’orizzonte politico?