Nel centro storico di Genova torna la legalità

A luglio record di interventi delle forze dell'ordine dopo le disposizioni del prefetto

Diego Pistacchi 03/08/2024
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Intervento della polizia locale a Genova
Chiamatelo pure blindato. Ma il centro storico è un po’ più sicuro. È più presidiato e chi lo vive quando vede le divise rin grazia. Luglio è stato un mese caldo, non certo per motivi meteorologici, per i piccoli e grandi delinquenti che provano a sfruttare la crescente «vita» nei carruggi. La situazione stava diventando insostenibile, le richieste di aiuto di residenti e commercianti sono arrivate in Comune e in Prefettura, hanno trovato riscontro presso i comandi delle forze dell’ordine. E a Palazzo Doria Spinola, il rappresentante del governo  Cinzia Torraco ha convocato i responsabili delle varie polizie. L’ordine è stato perentorio: coordinarsi per dare una risposta.
«Sì, a luglio, su impulso del prefetto, possiamo confermare che c’è stato un netto cambio di passo - conferma l’assessore comunale alla Sicurezza, Sergio Gambino -. Il territorio è stato più presidiato grazie alle pattuglie miste composte da carabinieri, polizia, esercito e il nucleo speciale della nostra polizia locale. I risultati si vedono». Ma non si è trattato solo di una prova di forza. Perché il tavolo permanente istituito in prefettura non ha l’obiettivo di organizzare un «pattuglione» periodico per mostrare i muscoli.
«Alle riunioni partecipano anche il provveditorato agli studi, la Asl, il Terzo settore con le associazioni di volontariato - conferma Gambino -. L’obiettivo è ovviamente quello di intervenire per contrastare gli illeciti, ma nell’ottica del recupero del centro storico c’è un’attenzione anche a quelle che sono le principali cause del degrado: l’alcolismo, l’assunzione e lo spaccio di droghe. Nel lungo periodo si punta proprio alla prevenzione e all’educazione dei ragazzi, a partire da incontri nelle scuole».
Ma i risultati pratici, quelli che fanno svoltare anche la percezione di residenti e commercianti, sono quelli immediati, sono la liberazione della zona da piccoli e grandi delinquenti, L’assessore alla Sicurezza fruga nel computer, raccoglie i verbali firmati dagli uomini del Nucleo Centro Storico della Polizia Locale, poi conferma: «Sì, luglio ha registrato un netto aumento di interventi e di provvedimenti. Ho a disposizione solo i dati relativi alle pattuglie della Polizia Locale, ma questi servono solo a indicare il trend, perché tutto il lavoro è coordinato con le altre forze dell’ordine. I numeri sono molto maggiori e, ripeto, arrivano grazie a una collaborazione che è piena e fruttuosa ad ogni livello».
Sì, le statistiche di luglio parlano chiaro. Ma anche i recenti interventi raccontano anche una cosa che i numeri nascondono. E che dai riscontri operativi è già emersa in maniera netta. Aumentano arresti e denunce, ma non i delinquenti. Nel senso che sono sempre gli stessi che, a distanza di poche ore, vengono fermati, rilasciati e di nuovo colti in flagrante. L’assessore Gambino dà l’impressione di concedersi un sospiro, quasi una smorfia di sofferenza, come se il dito nella piaga bruciasse parecchio: «Sì, questo è uno dei problemi che abbiamo trattato più volte nel corso degli incontri e che tutti gli operatori lamentano - ammette con rammarico -. Oggi nei confronti di chi commette reati erroneamente considerati minori, perché in realtà generano la maggiore insicurezza nella popolazione, come quelli di tipo predatorio, o lo spaccio, la normativa non consente un contrasto efficace. Il fatto è dovuto alla scelta dei più recenti governi che hanno anche depenalizzato diverse fattispecie. In parte questo governo sta provando a cambiare marcia ma c’è ancora molto da fare. Occorre trovare il modo di impedire che chi viene sorpreso a delinquere, in attesa di processo,  almeno venga sottoposto a misure preventive anche alternative alla detenzione che lo tengano lontano dalla zona. Per questo si possono studiare Daspo urbani, divieti di avvicinamento alla città, non semplici obblighi di firma che vengono puntualmente disattesi». 
Ed effettivamente gli addetti ai lavori, coloro che ogni giorno lottano contro situazioni di degrado anche per mandare avanti la propria attività, confermano il nuovo corso. «Abbiamo registrato un sensibile miglioramento sia nella sostanza, sia nella percezione di sicurezza - assicura Alessandro Cavo, presidente di Ascom Confcommercio, che siede anche nel consiglio direttivo della Camera di Commercio -. Ora è più che mai necessario continuare sulla strada intrapresa perché la collaborazione tra forze dell’ordine, corpi intermedi e assessorato ha dato ottimi risultati». Marina Porotto, sempre per Confcommercio, si occupa direttamente del settore sicurezza e aggiunge: «Siamo molto soddisfatti che le forze dell’ordine e le istruzioni siano state veloci nel ricevere le nostre segnalazioni e considerazioni sui problemi di sicurezza e vivibilità del centro storico. Abbiamo l’occasione di un dialogo diretto e costante e la possibilità di segnalare prontamente disagi e problemi e valutare insieme possibili soluzioni. Le difficoltà sono oggettivamente molte ma la collaborazione tra i nostri civ (centri Integrati di via) sul territorio e le forze dell’ordine hanno già dato alcuni importanti risultati».
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