«Legambiente esprime, nonostante tutto, soddisfazione per la sentenza della Corte d'assise di Torino» per la sentenza del processo Eternit dalla Corte di assise di appello di Torino di ieri. Lo dichiarano Stefano Ciafani, presidente di Legambiente nazionale, Alice De Marco, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta e Vittorio Giordano, presidente del circolo Legambiente Verdeblu di Casale Monferrato (Alessandria), in cui è stata ridotta a 9 anni e 6 mesi di carcere la condanna per Stephan Schmidheiny, l'imprenditore svizzero processato per il caso.
«È stata riconosciuta - proseguono - la colpa, la corresponsabilità dell'imputato per le morti per mesotelioma, la corresponsabilità per una ferita ancora aperta sul territorio casalese. Ancora oggi si muore per mesotelioma legato all'esposizione all'amianto, a Casale ma non solo».
A Casale Monferrato (Alessandria) Legambiente ha organizzato lo scorso 27 novembre la prima tappa della campagna nazionale «Ecogiustizia subito - In nome del Popolo inquinato», in collaborazione con Libera, Agesci, Acli, Azione Cattolica e Arci, con cui chiedeva azioni urgenti per le bonifiche e che fosse rispettato il principio «chi inquina paga».
«La sentenza va nella direzione auspicata - continuano Ciafani, De Marco e Giordano - pur nella limitatezza delle pene erogate: oltre alla condanna detentiva, infatti, sono stati riconosciuti al Comune di Casale Monferrato e 500.000 allo Stato Italiano».