La Procura torinese chiede 18 misure restrittive per i Pro Pal

La mobilitazione Pro Pal abbinava la solidarietà alla Palestina alla protesta contro le politiche del governo Meloni in diversi ambiti

Carlo Santori 15/09/2025
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La Procura di Torino ha chiesto 18 misure restrittive (obblighi di firma e divieti di dimora) nell'ambito di un procedimento sulla mobilitazione della galassia Pro Pal nel capoluogo piemontese a novembre e dicembre del 2024.

Gli interrogatori precautelari sono cominciati stamani a Palazzo di giustizia. Secondo quanto si è appreso sono contestati episodi avvenuti durante quattro manifestazioni, tra cui l'occupazione, il 13 novembre, dell'ingresso della Leonardo Spa. I destinatari delle richieste sono tutti incensurati e per lo più giovani e giovanissimi autonomi o aderenti a comitati studenteschi.

La mobilitazione Pro Pal abbinava la solidarietà alla Palestina alla protesta contro le politiche del governo Meloni in diversi ambiti. Le quattro manifestazioni sono del 13 novembre (occupazione dell'ingresso alla Leonardo), 15 novembre (irruzione alla Mole Antonelliana), 29 novembre (dimostrazione davanti alla prefettura e corteo verso la stazione ferroviaria Porta Nuova) e 13 dicembre. In alcuni momenti ci furono tensioni e tafferugli con le forze dell'ordine.

Per le vicende della Leonardo e della Mole Antonelliana è contestata la violenza privata. Si procede poi per episodi qualificati come resistenza a pubblico ufficiale e, per un caso relativo al lancio di uova verso la prefettura, per oltraggio. Le difese, oltre a contestare buona parte delle ricostruzioni dei fatti operata dalla Digos e dalla procura, hanno obiettato l'insussistenza delle esigenze cautelari, l'incensuratezza degli indagati e anche il fatto che i destinatari dei divieti di dimora a Torino risiedono stabilmente nel capoluogo piemontese per ragioni di studio o di lavoro, cosa che non dovrebbe permettere l'applicazione della misura restrittiva.

Sette richieste analoghe (per altre cinque manifestazioni antagoniste che si sono svolte nel 2023 e nel 2024) erano state inoltrate dalla procura lo scorso luglio. Dopo gli interrogatori precautelari, ultimati nei giorni scorsi, il gip si è riservato la decisione.

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