La cerimonia inaugurale del Torino Film Festival tra il ricordo di Newman e la presentazione di Eternity

Durante l'evento la consegna a Bisset, Brühl, Castellitto, Lee, Lelouch, Sokurov

Elena Marchisio 22/11/2025
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Spike Lee con in testa un berretto di lana e Antonio Banderas in impeccabile smoking che si premiano a vicenda consegnandosi sul palco del teatro Regio, tra gli applausi della platea, la 'Stella della Mole', riconoscimento simbolo del Torino Film Festival. Si è conclusa così la cerimonia inaugurale della 43esima edizione del Tff che in nove giorni proporrà al pubblico 120 titoli suddivisi in lungometraggi, documentari e cortometraggi. La serata inaugurale è stata caratterizzata da un'ora densa di applausi, flash e mormorii di attesa.

La folla ha riempito piazza Castello fin dal pomeriggio, mentre la novità della rush line ha regalato un'emozione: alle 18.30, con alcuni posti ancora liberi in sala, i primi in coda sono riusciti a entrare. Dentro il Regio, l'avvio ufficiale della serata ha avuto il timbro limpido delle voci bianche del coro diretto dal Maestro Claudio Fenoglio. La loro esecuzione a cappella di Raindrops Keep Fallin' on My Head ha attraversato il teatro come un omaggi a Paul Newman, aprendo il festival con un respiro sospeso tra nostalgia e gratitudine. Commovente il messaggio di Susan Kendall, figlia di Paul Newman, che ha ringraziato l'organizzazione per aver voluto dedicare al padre la retrospettiva nel centenario della nascita.

Ad accogliere il pubblico sul palco sono stati Giulio Base, alla sua seconda inaugurazione da direttore artistico, che dal palco del Regio ha detto: «Finalmente ci siamo, non vedevo l'ora. Tenetevi pronti a nove giorni di grande cinema», e Laura Chiatti, che ha guidato la cerimonia con eleganza. In sala il presidente della Commissione Cultura della Camera Federico Mollicone, il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, e il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. L'atmosfera si è fatta poi raccolta con la presentazione del film d'apertura, Eternity, introdotto dal regista David Freyne. La proiezione in anteprima italiana ha segnato il primo vero momento di immersione nel cuore del festival.

«È un'edizione davvero importante, che mantiene Torino sotto i riflettori internazionali. Una città che ha imparato a costruire questi eventi e che sta mantenendo alta la sua reputazione. Sarà un grande successo per Torino e per il grande lavoro che stiamo facendo». Così il sindaco di Torino. «Non c'è tanto l'abitudine a calcare il red carpet nella nostra città, penso che questo sia legato al carattere un po' riservato dei torinesi ma c'è anche la capacita' di aprirsi al nuovo e il festival proietta Torino nel mondo, aiuta a farla conoscere a tanti che non la conoscevano e venuti qui ne scoprono le meraviglie, la bellezza, l'eleganza e anche il carattere riservato».

«La sfida più grande è quella di riconquistare il pubblico della sala cinematografica che è poi il luogo principe del cinema. Noi in questa edizione abbiamo decido di fare una scelta che riteniamo giusta, che è solida, determinata, cioè di avere solo film concepiti e realizzati solo per la sala cinematografica e di non avere serie televisive» ha invece aggiunto Giulio Base. 

Durante l'evento la consegna a sette star indiscusse del panorama cinematografico internazionale, Jacqueline Bisset, Daniel Brühl, Sergio Castellitto, Spike Lee, Claude Lelouch, Aleksandr Sokurov di altrettante 'Stelle della Mole'. Assente l'ottava, Stefania Sandrelli, impossibilitata a partecipare per indisposizione, ha spiegato base.

«A Torino ho incontrato Margaret e mi sono innamorato. Ho un rapporto bellissimo con questa città». Lo ha detto Sergio Castellitto sul palco del teatro Regio, dove ha ricevuto la Stella della Mole consegnata da Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera. «È una città unica, forse l'unica che è insieme aristocratica, borghese e proletaria. Qui c'è stato il grande capitalismo, ma anche la grande immigrazione, ricchezza e povertà, Torino è centrale nella cultura e nel cinema italiano», ha aggiunto.

«Consideriamo il cinema italiano un'industria strategica nazionale, ci saranno positive novità, le polemiche sono superate dopo le dichiarazioni del ministro Giuli e del sottosegretario Borgonzoni, saranno trovati i soldi, dunque, il mondo del cinema può stare tranquillo» ha tenuto a dichiarare, Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera. «Il Tff - ha detto - fa parte delle gemme dei festival nazionali insieme a Venezia, ovviamente, e a Roma e ha una particolarita' che ci tengo a sottolineare, come detto anche dal direttore artistico Giulio Base, è un festival di film e questo è importante perchè lo caratterizza». 

«Il sottosegretario Borgonzoni ha annunciato ieri un reset generale delle leggi sul cinema - ha proseguito - il Parlamento ha già dato il suo contributo approvando una mozione complessiva sul tax credit. Adesso tocca al governo insieme al sottosegretario Borgonzoni che, come annunciato, riformeranno completamente il settore del cinema ovviamente, con il contributo del Parlamento che si è già espresso».

 

 

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