«L’America sta ridisegnando le proprie strategie»

Intervista a Michele Vietti in occasione della ventiduesima edizione del forum di Stresa 2025

Alessandro Marini 21/11/2025
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Michele Vietti
Il Regina Palace Hotel di Stresa, nel Verbano Cusio Ossola, ospita anche quest’anno per due giorni la ventiduesima edizione del forum organizzato dalla Fondazione Iniziativa Europa, presieduta dall’onorevole Michele Vietti, presidente di Finpiemonte, già vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura e più volte sottosegretario di Stato.
Il tema della ventunesima edizione è «Lo tsunami d’oltre oceano». Un argomento di grande attualità, che vede confrontarsi sull’impatto delle politiche Usa nello scenario geopolitico autorevoli relatori, tra cui parlamentari, rappresentanti del Governo, ambasciatori, magistrati, docenti universitari, imprenditori e giornalisti.
“Lo tsunami d’oltre oceano” è il tema della 22° edizione dell’evento organizzato dalla Fondazione Iniziativa Europa a Stresa, come mai avete scelto questo titolo?
Il 2025 segna un punto di svolta nei rapporti tra Stati Uniti ed Europa. L’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca ha reso esplicito un cambiamento già in atto: l’America guarda altrove, ridisegna le proprie priorità strategiche e lascia l’Europa più esposta, costringendola a interrogarsi sul proprio ruolo nel nuovo equilibrio mondiale.
Ma la discontinuità va oltre la politica americana. La guerra in Ucraina e l’atteggiamento di Putin, il conflitto in Medio Oriente con la rinnovata centralità della questione palestinese, l’avanzata dei Brics e dei Paesi del Sud Globale compongono uno scenario frammentato in cui le certezze dell’Occidente vacillano.
Cosa resterà dell’Occidente e dei valori su cui si fondano le nostre democrazie liberali? È da questa domanda che muove Stresa 2025, per riflettere su una stagione di transizione che investe la politica, l’economia e la cultura, e che mette alla prova la capacità dell’Europa di conciliare libertà e sicurezza, apertura e sovranità, innovazione e coesione.
Nel solco dei precedenti incontri il confronto di quest’anno metterà al centro le sfide della sovranità europea, la metamorfosi dell’informazione, la crisi del consenso e la ricerca di nuovi modelli di equilibrio in un mondo in rapido mutamento.
Il forum si conferma crocevia di esperienze e di pensieri: un luogo di dialogo libero tra istituzioni, diplomazia, impresa e cultura per provare a capire, insieme, come l’Occidente possa ritrovare senso e direzione.
Come sta rispondendo l’Unione europea alle azioni messe in campo dall’amministrazione Usa guidata da Trump?
L’Unione europea ha risposto all’amministrazione Trump con una strategia che cerca di combinare deterrenza e dialogo. Sulle tariffe, a fronte dell’annuncio dell’introduzione dei dazi, ha preparato contromisure ritorsive, che ha poi sospeso per dare spazio alle trattative, che sono approdate ad un accordo commerciale nel luglio di quest’anno. 
Sul fronte della difesa, l’Europa ha preso coscienza della necessità di aumentare la propria autonomia strategica, anche incrementando gli stanziamenti, in una logica che porterà inevitabilmente a ridefinire la cooperazione con Washington. 
Complessivamente si fa strada l’idea che non ci sia più un partner statunitense “automatico”, ma che occorra rafforzare la posizione strategica dell’Europa nel mondo, rinegoziando con gli USA una partnership su basi più eque e equilibrate. 
Lo scenario globale è destinato a cambiare radicalmente nei prossimi anni?
Probabilmente sì, dipenderà dalle prospettive del regime di Trump dopo le elezioni di mezzo termine del prossimo anno, dagli sviluppi dei focolai di guerra dall’Ucraina al Medio Oriente e dalla capacità dell’Europa di assumere un ruolo da protagonista sullo scacchiere mondiale. 
Quale sarà il ruolo dell’Italia nel mondo nel prossimo futuro?
L’Italia deve diventare sempre più Europa, cioè deve ritrovare il suo ruolo di fondatore e promotore dell’Unione, stimolando tutti i Paese che ne fanno parte a rinunciare a qualcosa della propria sovranità per consentire alla “casa comune” di assumere ruoli e autorevolezza, che ne facciano un soggetto politico, oltre che economico, in grado di giocare la partita alla pari con le altre superpotenze. 
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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