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I giudici di Toti: la figlia dell'attivista Pd e il fratello del senatore M5S

Via al processo il 5 novembre. Nel collegio giudicante anche il congiunto dell'ex candidato sindaco di sinistra

Diego Pistacchi 05/08/2024
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Giovanni Toti
 Il processo a Giovanni Toti.Aldo Spinelli e Paolo Emilio Signorini si terrà subito, con il rito immediato, senza passare dall’udienza preliminare. E la prima udienza si terrà il 5 novembre. È stato lo stesso gip che ha disposto le misure cautelari, che ha respinto le richieste di revoca finché non sono arrivate le dimissioni di Toti o le cessioni della società per Spinelli, a decidere di mandare subito i tre indagati (da oggi imputati) che contano alla sbarra, saltando una valutazione preliminare.
Da adesso in poi toccherà ad altri giudici, valutare le accuse avanzate dai pm. E la prima cosa che balza agli occhi del collegio giudicante è il nome di Riccardo Crucioli. Le prime decisioni che hanno già «condannato» Toti a perdere la guida della Regione Liguria consegnatagli dal voto dei liguri erano state tutte assunte da Paola Faggioni, finita al centro di polemiche in quanto sua madre, Maria Rosa Biggi, era stata consigliere comunale della Margherita e del Pd a Genova per 10 anni. E attualmente partecipa a eventi dei dem a sostegno delle candidature del partito: un’attivista, qualcosa più che una simpatizzante del primo partito di opposizione a Toti.
Adesso l’ex governatore sarà giudicato da Riccardo Crucioli, che a sua volta ha un legame di sangue con l’opposizione genovese. Suo fratello è infatti Mattia Crucioli, già senatore del M5S, poi passato all’opposizione dello stesso Giuseppe Conte quando l’avvocato degli italiani ha sposato la linea governista di Mario Draghi. Nel 2022 si è candidato sindaco di Genova contro Marco Bucci alla guida del movimento «Uniti per la Costituzione» (Unicost, unità per la costiruzione, è solo per coincidenza anche il nome della principale corrente della magistratura italiana). Da pochi mesi ha fondato il nuovo partito di sinistra NOI (Nuovo Ordine Internazionalista) di cui è coordinatore territoriale. 
Due strette parentele che ovviamente non debbono essere usate per instillare dubbi circa la correttezza e l’onestà intellettuale dei magistrati, ma che anzi finiscono proprio per «pesare» sugli stessi giudici. Essere parenti strettissimi, di primo grado, di avversari politici della persona che si deve giudicare è un po’ come andare ad arbitrare un derby avendo la mamma o il fratello come minimo tifosissimi dichiarati e riconosciuti di una delle due squadre. Al primo fischio dubbio, apriti cielo.
Un peso che Paola Faggioni ha dimostrato di non subire, gestendo senza esitazioni, tutte le scelte che hanno riguardato Toti, dall’arresto alle dimissioni e alla conseguente liberazione.
Riccardo Crucioli è stato scelto come giudice di primo grado dal computer. Il suo nome è stato inserito nella terna del collegio di magistrati da un sistema informatico che pesca tra tutti i possibili giudici quelli che hanno le caratteristiche per far parte del tribunale. È quello che la stessa costituzione prevede con il concetto di «giudice naturale precostituito per legge», dal quale nessun cittadino può essere «distolto». E tra i requisiti di legge, nessuno vieta a un magistrato di essere giudice di un avversario politico del fratello.
Ma nel recente passato di Riccardo Crucioli c’è un precedente che potrebbe portare a qualche sorpresa. Lui quel «peso» politico lo aveva già sentito. Nel 2022, il magistrato genovese era stato inserito anche nel collegio giudicante del processo per il crollo del Ponte Morandi. Ma proprio con il fatto che suo fratello Mattia era impegnato politicamente e conduceva una battaglia sulle responsabilità di Aspi, aveva chiesto (e ovviamente ottenuto) di poter essere sostituito. Una correttezza che, questa sì è davvero una coincidenza, aveva messo in capo anche Valentina Vinelli, a sua volta uscita dal collegio giudicante sul Morandi per «motivi familiari». Oggi la stessa magistrata è stata scelta dal computer, ancora a fianco di Riccardo Crucioli, nel tribunale che deciderà il primo grado del processo Toti-Spinelli-Signorini.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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