Un detenuto ha tentato il suicidio nel carcere di Marassi. A darne notizia è il segretario regionale della Uil Pa penitenziari, Fabio Pagani. "Ancora una volta, anzi due, il tempestivo ed efficace intervento della polizia penitenziaria ha impedito che la già lunga scia di morti per suicidio in cella potesse allungarsi", spiega il sindacalista. "Intorno alle 22 di venerdì 16 maggio 2025 e in un secondo momento intorno alle 23 a Marassi un detenuto classe 2000 italiano, ristretto in prima sezione, è stato salvato in extremis dal soffocamento per impiccagione. Il giovane - prosegue Pagani -, ubicato al primo piano, ha tentato di impiccarsi con una corda ricavata dalla felpa, legandola alle sbarre della finestra del bagno. Sembrerebbe che alla notizia della scarcerazione, sia sopraggiunto un altro provvedimento di aggravamento della misura cautelare per un altro fatto, impedendo di fatto la libertà". La tua opinione fa la differenza. Compila un breve questionario e aiutaci a offrire le notizie che ti interessano davvero. Partecipa ora "Il giovane è stato salvato dagli agenti della penitenziaria per ben due volte - aggiunge il segretario della Uil pa -, mentre erano già evidenti i primi segni del soffocamento. Dall'inizio dell'anno sono 29 i detenuti suicidi e due operatori del corpo di polizia penitenziaria". "Numeri pazzeschi per un qualsiasi Paese che voglia dirsi civile, mentre dal governo sulle politiche carcerarie continuano a pestare l'acqua nel mortaio, enunciando slogan privi di contenuti, quando non del tutto fuorvianti, basti pensare che da 5 mesi non riescono a nominare il Capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, lasciando le carceri e il corpo di polizia privi del loro vertice", conclude il sindacalista.