«Le carceri piemontesi sono al collasso, fra strutture fatiscenti, sovraffollamento e degrado sanitario. Le relazioni delle Asl rivelano condizioni igienico-strutturali critiche in quasi tutti gli istituti penitenziari». Così l'Associazione Luca Coscioni, che rende pubbliche le relazioni redatte dalle Asl del Piemonte sulle visite negli istituti penitenziari italiani.
I documenti sono stati ottenuti grazie a un accesso civico avviato lo scorso dicembre. A Torino, segnala, ci sono «carenze strutturali gravi, con presenza di muffe, infiltrazioni, locali inagibili e mancanza di accessi per disabili». In una sezione, la situazione è stata definita di «inabitabilità, con possibile chiusura dell'area per motivi sanitari».
A Ivrea segnala «necessità di pulizia straordinaria, miglioramento delle condizioni del magazzino farmaci e adeguamento del piano di autocontrollo alimentare». Ad Alessandria «i pasti vengono consumati in cella, in ambienti privi di aerazione forzata e con acqua fredda nei servizi».
È stata segnalata la presenza di scarafaggi. Ad Asti nonostante alcuni interventi migliorativi, «persistono gravi problemi come muffe, servizi igienici non funzionanti e stoccaggio inadeguato dei farmaci».
A Cuneo, Saluzzo e Fossano ci sono «locali comuni degradati, pareti scrostate, intonaco danneggiato, cattiva gestione dei rifiuti, usura delle pavimentazioni, carenze igienico-sanitarie e strutturali persistenti».
Ad Alba parte della struttura è chiusa da anni a causa di legionellosi. Si segnalano inadeguatezze nei locali mensa e mancanza di presidi antincendio. A Novara «le condizioni igienico-sanitarie valutate positivamente, con criticità limitate al consumo dei pasti in cella e al sovraffollamento».