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Assolti i sindaci del Roero

Processo Feudo 2: cadono le accuse contro tutti gli imputati - Assolti tre ex primi cittadini, funzionari pubblici e professionisti

Silvia Gullino 22/03/2025
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Tutti assolti i 12 imputati al processo “Feudo 2”, che si è celebrato nel Palazzo di Giustizia di Asti. Con la formula ampia dell’insussistenza del fatto, per i reati più gravi, in altri casi perché il fatto non costituisce reato.
Cadute le accuse dunque per tre ex sindaci del Roero: Renato Maiolo di Santo Stefano Roero, Carla Bonino di Vezza d’Alba, Fulvio Coraglia di Montaldo Roero e il vicesindaco di Vezza, Giuseppe Steffanino.
Assolti l’ex responsabile del servizio finanziario dell’Unione collinare Federica Borello e il consulente Giovanni Careglio. Assolti gli imprenditori Felice Scotta e il perito industriale Piermichele Gallo. Assolti i professionisti e progettisti: Aldo Pugnetti, Valter Peisino, Cinzia Gotta. Assolto Gianluca Comba, funzionario della Regione.
Erano accusati di aver contraffatto delibere, date, importi, pareri; di aver falsificato rendiconti delle comunità territoriali e pilotato appalti per favorire gli amici; di aver truffato la Regione per ottenere fondi; di aver lucrato sulla realizzazione di alcune opere per la salvaguardia del territorio o per l’installazione di dispositivi elettronici.
La sentenza è stata pronunciata venerdì 14 marzo dal giudice Elisabetta Chinaglia, presidente del collegio composto anche dai giudici a latere Matteo Bertelli Motta e Roberta Dematteis, che hanno quindi respinto la tesi alla base dell’impianto accusatorio sostenuto dal pubblico ministero Davide Lucignani, che per i dodici imputati (a loro carico 24 capi d’imputazione) aveva chiesto condanne per complessivi 34 anni.  
Una smentita per le tesi accusatorie che la Procura di Asti aveva portato avanti nei confronti di tre ex sindaci, Carla Bonino di Vezza d’Alba, Fulvio Coraglia di Montaldo Roero e Renato Maiolo di Santo Stefano Roero, già arrestato e inquisito nell’ambito del primo troncone dell’inchiesta “Feudo”, per il quale si andrà a giudizio il 2 aprile.
L’inchiesta “Feudo 2”, avviata dalla Guardia di Finanza, aveva portato nel 2022 all’arresto e alle successive dimissioni degli altri due primi cittadini coinvolti e di Giuseppe Steffanino, vicesindaco di Vezza. Insieme a loro sono stati rinviati a giudizio otto funzionari pubblici e professionisti del territorio. Nel mirino c’era l’ormai disciolta Unione dei Comuni del Roero, tartufo e Arneis di cui facevano parte i tre comuni interessati.
Le Fiamme gialle avevano evidenziato l’esistenza di «un articolato, pervasivo e ben consolidato sistema fraudolento di gestione della cosa pubblica», volto all’assegnazione di appalti e consulenze a professionisti e imprenditori considerati “amici”. Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria ha passato al setaccio i bilanci degli enti locali dell’ultimo decennio. Le irregolarità più gravi erano state rilevate a Vezza d’Alba, dove i funzionari comunali erano accusati di aver annotato crediti falsi, con la connivenza del sindaco, al fine di chiudere gli esercizi finanziari in positivo.
Dagli atti, secondo la Procura, era emerso un danno erariale di un milione e mezzo di euro. Gli amministratori, pur senza intascare denaro, sarebbero stati disposti per mero interesse politico ad avallare spese gonfiate e lavori talvolta inutili. A loro volta i professionisti erano accusati di avere favorito imprese compiacenti che, in cambio, acquisivano da aziende a loro riconducibili i materiali da impiegare.
Il “feudo” del Roero non c’è, hanno detto i giudici di Asti. Dopo la lettura del dispositivo di sentenza, in tribunale sono partiti gli applausi e gli abbracci con i legali.
 
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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