Tempo di bilanci di fine anno per la Fondazione Giovanni Goria di Asti

Il presidente Carlo Cerrato tratteggia lo scenario per il futuro dell'associazione

Elena Marchisio 19/12/2024
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«L'anno della svolta. Potremmo definire così il 2024 che si chiude, il ventesimo dalla nascita della nostra Fondazione dedicata alla memoria di Giovanni Goria, uomo politico e di governo scomparso a soli 50 anni, nel 1994». Ad affermarlo Carlo Cerrato il presidente della Fondazione. 

«Ricorderemo quest'anno come l'anno della storica visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad Asti proprio per ricordare il politico e l'amico. È stato un momento di grande emozione per noi e per la Città. Un giorno, il 23 maggio, in cui il Capo dello Stato ha ricordato le celebrazioni del quarantesimo anniversario dell'entrata in vigore della Costituzione volute dal Governo Goria nel 1988, sottolineando il valore della Carta su cui si fonda la nostra Repubblica, valido per il presente e per il futuro. Anche in quell’occasione, il Presidente Mattarella, garante della Costituzione nata dalla Resistenza, ha ricordato che non c'è futuro senza memoria. Ed è proprio nella convinzione del valore fondamentale di questo concetto, più volte autorevolmente ribadito dal Capo dello Stato, che abbiamo voluto accoglierlo nella nuova sede che ci ha fatto l'onore di visitare. Uno spazio che abbiamo scelto di adibire ad innovativo co-working culturale denominato “MEMORIAFUTURA”».

Proprio la nuova sede, nello storico complesso barocco di San Martino, ha rappresentato il senso della “svolta” cui si ispirerà la azione dell'associazione a partire dal 2025. Senza strappi rispetto al passato, annunciano che continuerà a lavorare sui progetti avviati e rinnovati negli anni, nella linea dell'approfondimento dei temi cari a Giovanni Goria, ma con una sempre maggiore apertura al nuovo.

«Negli ultimi mesi abbiamo lavorato sulla formazione, su Archivio e Biblioteca. Dovremo ora ampliare ulteriormente la nostra rete di collaborazioni, guardando con crescente attenzione anche ai temi europei che hanno rappresentato una parte qualificante dell'azione di Giovanni Goria in una stagione di grandi speranze, tra la caduta del Muro di Berlino e la preparazione del Trattato di Maastricht, attraverso il progetto “Europa92”» ha aggiunto Cerrato che poi ha ringraziato «un gruppo di lavoro giovane, preparato e motivato» che stapermettendo una crescita di interesse attorno alla Fondazione. 

 

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