Piemonte, la disoccupazione scende al 5,4%

Preoccupa la disoccupazione giovanile al 18,3%, sopra la media europea, ma sotto quella nazionale. È necessario un investimento mirato nello sviluppo di competenze digitali e ‘green’. L’aumento più sostenuto è stato registrato dalle costruzioni (+6,6%)

Eliana Puccio 20/03/2025
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Il mercato del lavoro italiano nel 2024 ha mostrato segnali positivi, con un aumento dell'occupazione e una diminuzione della disoccupazione. In cifre, si parla di circa 352 mila persone in più che hanno trovato un impiego rispetto all'anno precedente e di 283 mila persone in meno che risultano disoccupate.

Se tra i punti positivi va evidenziato che la crescita dell'occupazione è stata trainata principalmente dal lavoro stabile, mentre si è osservato un calo del lavoro a tempo determinato e del lavoro indipendente, va tuttavia anche segnalato che, a livello nazionale, è aumentato pure il numero degli ‘inattivi’, fattore che può generare un impatto negativo sulla crescita economica e sulla sostenibilità del sistema previdenziale.

«L'analisi del mercato del lavoro nel 2024 in Piemonte evidenzia dinamiche di crescita occupazionale, pur in un contesto di variabili complesse. L'occupazione mostra un trend positivo, trainato dai settori delle costruzioni e del turismo, con un incremento complessivo degli occupati e una diminuzione della disoccupazione. Purtroppo, però, le previsioni occupazionali per il 2025 indicano una contrazione delle assunzioni, sia a livello mensile che trimestrale. Prioritaria è l'attenzione al ‘mismatch’ tra domanda e offerta di lavoro, attraverso il potenziamento dei servizi di orientamento e formazione professionale, in stretta collaborazione con le imprese e il sistema scolastico. Si rende necessario un investimento mirato nello sviluppo di competenze digitali e ‘green’, in linea con le esigenze del tessuto produttivo regionale. Tutti temi su cui il sistema camerale regionale è impegnato concretamente» – commenta il presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia.

Il numero medio di occupati in Piemonte nel 2024 si è attestato a 1.854 mila, il 3% in più rispetto alla media 2023. Il 55,3% è rappresentato da persone di genere maschile contro il 44,7% di genere femminile.

L’incremento del numero di occupati, pari a 53 mila unità, è riconducibile a un aumento registrato in quasi tutti i comparti, fatta eccezione per quello dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-4,9%). L’aumento più sostenuto è stato registrato dalle costruzioni (+6,6%), seguite da commercio e turismo, in crescita del 6,3%.

Con variazioni tendenziali ancora positive, sebbene inferiori alla media complessiva, troviamo le altre attività dei servizi (+2,4%) e l’industria in senso stretto (+1,7%).

Nel 2024 l’occupazione dipendente è cresciuta del 2,5%, mentre per quella indipendente si è registrato uno sviluppo del 4,7%. L’incremento occupazionale ha interessato in particolare gli occupati a tempo pieno (+4%), che rappresentano oltre l’84% del totale, mentre quelli a tempo parziale hanno evidenziato una flessione (-2,1%).

Sul fronte dei disoccupati, si rileva un calo di 12 mila unità rispetto al 2023. A differenza di quanto registrato a livello nazionale, in Piemonte nel corso del 2024 diminuiscono anche gli ‘inattivi’.

Analizzando il tasso di occupazione appare evidente la crescita registrata sia dal Piemonte, che passa dal 67,1% del 2023 al 69% del 2024, sia dell’Italia, che guadagna poco meno di un punto, attestandosi al 62,2%.

Anche nel 2024, permane in Piemonte il noto divario di genere: circa 13,3 punti separano il tasso di occupazione maschile (75,6%) da quello femminile (62,3%). Il dato piemontese è tuttavia migliore rispetto a quello medio nazionale.

Il tasso di disoccupazione della regione si mantiene su livelli inferiori rispetto a quelli medi nazionali. Il Piemonte nel 2024 ha conseguito un tasso di disoccupazione del 5,4%: dato migliore rispetto a quanto evidenziato nel 2023 (6,2%). Anche l’Italia ha segnato un calo, passando dal 7,7% al 6,5%.

Pure per quanto concerne il tasso di disoccupazione esiste in Piemonte ancora un evidente scarto di genere: quello maschile nel 2024 si attesta al 4,9%, quello femminile al 6%.

Sul fronte della disoccupazione giovanile (15-24 anni), infine, il dato piemontese (18,3%) relativo al 2024, sebbene in diminuzione rispetto all’anno precedente (20,3%), continua ad essere marcatamente superiore a quello medio europeo (14,6%), ma inferiore rispetto al risultato nazionale (20,3%).

Le aziende piemontesi prevedono di stipulare circa 27.670 contratti nel mese di marzo 2025, estendendo l'orizzonte temporale all'intero trimestre che va da marzo a maggio 2025, il numero di contratti programmati sale a 82.580.

Il trend appare negativo sia a livello mensile (-2.020 entrate rispetto a marzo 2024, per una variazione tendenziale del -6,8%), sia su base trimestrale (-4.750 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). Questa contrazione delle previsioni di assunzione a livello regionale è generalizzata.

Le entrate previste in Piemonte per marzo 2025 rappresentano una quota del 21,1% delle 130.900 assunzioni stimate per il Nord Ovest e il 6,1% del totale nazionale, che si aggira intorno alle 456 mila.

La domanda di lavoro per marzo 2025 è sostenuta principalmente dai contratti a tempo determinato, che rappresentano il 60% delle entrate programmate, seguiti dai contratti a tempo indeterminato. Delle 27.670 entrate previste in Piemonte per marzo 2025, il 14% è costituito da laureati (in calo di due punti percentuali rispetto al mese precedente), il 27% da diplomati, mentre le qualifiche oppure i diplomi professionali e la scuola dell'obbligo rappresentano rispettivamente il 38% e il 18%.

A marzo 2025, il ‘mismatch’ tra domanda e offerta di lavoro interessa il 49,5% delle assunzioni programmate in Piemonte. La quota di imprese che prevede di avere difficoltà a reperire i profili desiderati è sovrapponibile al dato rilevato nel mese di febbraio 2025 e lievemente inferiore a quello di marzo 2024 (49,9%). La quota di aziende piemontesi che dichiara difficoltà di reperimento è superiore di oltre 1 punto percentuale a quella nazionale (48,2%).

Nel 32% dei casi le imprese segnalano la mancanza di candidati come principale motivazione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, la preparazione inadeguata dei candidati stessi è indicata come causa dal 13,2% delle aziende intervistate.

«I dati sull’occupazione in Piemonte confermano il lavoro svolto dalla Regione e dal Governo per favorire la crescita e la stabilità del mercato del lavoro. L’aumento del tasso di occupazione e la riduzione della disoccupazione testimoniano che le nostre politiche attive stanno dando risultati concreti» – dichiara Elena Chiorino, vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte in merito ai dati condivisi da Unioncamere Piemonte.

«La situazione in evoluzione per il 2025 – aggiunge l’esponente della Giunta Cirio – impone però un’attenzione ancora maggiore alle strategie di formazione e incontro tra domanda e offerta di lavoro: continueremo a investire nelle competenze strategiche, rafforzando il ruolo delle Accademie di Filiera e promuovendo percorsi formativi mirati, in sinergia con il mondo delle imprese. È essenziale colmare il gap tra domanda e offerta e garantire a cittadine e cittadini opportunità lavorative di qualità, rispondendo alle esigenze del nostro tessuto produttivo e preservando la competitività del Piemonte ed è quello che stiamo facendo con forza e convinzione».

Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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