«Quella della continua chiusura di filiali e sportelli bancari fisici, ormai, è una vera e propria emergenza: oltre un milione di piemontesi vive in Comuni desertificati oppure a rischio di desertificazione bancaria. Tutto ciò, per giunta, avviene a fronte di utili operativi record da parte degli istituti bancari. Serve invertire repentinamente la rotta e, per questo, il Gruppo di Fratelli d’Italia ha presentato un ordine del giorno con l’auspicio che venga presto discusso e condiviso in Consiglio Regionale».
Ad affermarlo sono il primo firmatario Roberto Ravello e Alessandra Binzoni, entrambi vice Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte, e le consigliere regionali Paola Antonetto e Marina Bordese.
«Il documento – continuano gli esponenti di FdI – chiede di potenziare ulteriormente le interlocuzioni in corso con gli istituti di credito per scongiurare altre chiusure, tutelando i piccoli Comuni, in particolare quelli montani, e gli utenti fragili. Qualcosa come il 75% dei Comuni montani è rimasto scoperto, né si può chiedere a persone anziane e fragili di ricorrere all’home banking come unica alternativa».
«Crediamo – auspicano i consiglieri – sia arrivato il momento di richiamare le banche a un ruolo sociale ed economico di riferimento per comunità e territori, nelle more di una funzione collaterale, ma altrettanto importante, di presidio e avamposto contro l’insicurezza, la desertificazione e il degrado».
È l’economia reale, fatta di imprese e famiglie, a generare ricchezza: chi gestisce a valle quella ricchezza dovrebbe saperlo bene. Di sola finanza, alla lunga, si muore» – concludono.
Recentemente, anche l’Uncem – Unione nazionale Comuni, Comunità, Enti montani aveva denunciato la situazione in una lettera aperta, indirizzati ai vertici dei maggiori istituti bancari, al governatore della Banca d’Italia e al presidente dell’Abi, ribadendo che «ogni taglio e ogni chiusura di una banca in un Comune fa male al tessuto sociale ed economico».