Non solo autovelox sulle strade più pericolose, scenari di gravi incidenti, ma anche nuovi agenti per attività di pattugliamento in sinergia con carabinieri, polizia, addetti alla vigilanza dei Comuni.
“Ad una diminuzione generale dei trasferimenti di risorse agli enti locali, la risposta è fare rete nel presidiare il territorio” – dice il presidente Maurizio Rasero-. Si traduce nel concreto in un coordinamento delle forze a disposizione: sul fronte interno attraverso attività sinergiche nei controlli fra polizia e agenti venatori; esterno con la collaborazione fra stazioni dei Carabinieri presenti nei comuni, con agenti della stradale e la polizia delle unità collinari.
Nella conferenza Rasero e Migliasso, affiancati dal responsabile del servizio Silvio Nargi, hanno tracciato un bilancio dell’attività di polizia da maggio 2024 ad oggi. Centomila verbali emessi per violazioni al codice della strada hanno prodotto risorse per 7 milioni di euro, 800 i ricorsi di automobilisti con oltre il 70 per cento dei fondi già entrati nelle casse dell’ente.
Intanto, prosegue il monitoraggio delle strade con alcuni autovelox già installati o in procinto di essere attivati lungo tratti di strade provinciali ad alta criticità. Di ieri, è l’autorizzazione prefettizia per un nuovo velox fra Sessant e Serravalle della statale 458 di Casalborgone, dove negli ultimi anni si sono verificati incidenti con morti e feriti gravi. “È necessario un chiarimento – dice il presidente della Provincia. L’azione di vigilanza e repressiva attuata dalla Provincia non è vessatoria nei confronti degli automobilisti, “non vogliamo fare “cassa”, ma agire per evitare il ripetersi di incidenti gravi”. “Gli introiti a bilancio sono per interventi di scopo, la manutenzione dei 1200 chilometri di strade, ponti e infrastrutture e per le attività di controllo: “non nascondo sia una somma cospicua – prosegue - che reinvestiamo in opere pubbliche e superare la scarsità di risorse per rifare ponti, strade, la manutenzione ordinaria, quali asfaltature e segnaletiche”.
La tesi è suffragata da due evidenze – si spiega Rasero. Gli autovelox non sono collocati a caso ma in tratti ad alto rischio, sia per gli automobilisti sia per i residenti, pedoni e ciclisti di passaggio. Sono installati dopo attenta valutazione degli uffici tecnici, “su richiesta dei sindaci e autorizzazione del prefetto, riferimenti e presidi sul territorio. Un iter procedurale complesso e per nulla scontato, deterrente estremo per la sicurezza – sottolinea Rasero -.