Il 12 febbraio 2025 c’è stato il “famigerato” click day per i flussi dei lavoratori stagionali del settore agricolo e turistico. In tale data sono state inviate le domande precaricate nel portale ministeriale nel mese di novembre 2024, come previsto dalle novità normative introdotte del decreto legge 145/2024.
Le istanze per il 2025, precaricate nel portale del ministero dell’Interno dal 1° al 30 novembre, erano state addirittura inferiori rispetto ai posti disponibili: per turismo ed agricoltura 66.761 domande contro i 110.000 ingressi stabiliti.
Ma poi i numeri sono lievitati e nel giorno del click day i 110.000 posti sono stati “bruciati” in un attimo, dopo aver atteso inizialmente il ripristino del sistema informatico della piattaforma del Ministero che ha evidenziato, come spesso succede, problemi di capacità e tenuta.
Il Presidente della Confagricoltura di Asti Gabriele Baldi rimarca: ”Il sistema del Click Day non risponde adeguatamente alle esigenze del settore agricolo e non può rappresentare l’unico strumento per far fronte al fabbisogno di manodopera. La crescente necessità di forza lavoro qualificata richiede infatti un approccio più strutturato, che vada oltre le procedure telematiche di selezione”.
“Per garantire un supporto efficace alle imprese agricole, occorrerebbe, invece, come già sta avvenendo per alcuni progetti pilota voluti e seguiti da Confagricoltura con paesi del Nord Africa, investire maggiormente nella formazione nei Paesi di origine dei migranti” aggiunge il Direttore dell’associazione datoriale astigiana Mariagrazia Baravalle, che continua: ”Questo non solo faciliterebbe l’ingresso regolare dei lavoratori, ma promuoverebbe anche uno scambio culturale capace di generare benefici reciproci, facendo arrivare nel Paese uomini e donne già formati e pronti a utilizzare i mezzi di produzione, garantendo così maggiore efficienza al comparto agricolo. Un dato significativo evidenzia, d’altronde, la criticità del settore: l’età media dei braccianti agricoli supera oggi i 50 anni”.