L’albero di Natale nelle case dell’88% degli alessandrini

Solo il 15% delle persone addobbano abeti veri, ma la percentuale raddoppia tra i giovani

12/12/2025
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L’alberto di Natale è presente nell’88% delle case degli alessandrini che anche quest’anno non hanno rinunciato alla tradizione, tra chi si è indirizzato verso la scelta “green” dell’abete vero, soprattutto tra i giovani, e chi ha scelto invece quello di plastica.
Tra chi ha fatto l’albero, a scegliere quello vero è statoil 15% ma se si guarda alla fascia tra i 18 e i 34 anni la percentuale raddoppia, con il 30% che ha dichiato di aver usato un abete vero, a testimonianza di una nuova sensibilità verso un Natale più sostenibile.
«Se l’albero di plastica resta la soluzione più gettonata, non bisogna dimenticare gli alti costi ambientali collegati a questa scelta. L’abete finto impiega oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente e per produrlo vengono rilasciati nell’atmosfera tra i 40-60 kg di CO2, secondo l’analisi Coldiretti. Al contrario la coltivazione di un albero naturale sottrae 47 grammi di CO2 dall’atmosfera», ha affermato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
La spesa media per l’albero di Natale quest’anno è stata di 42 euro a famiglia. Per quello vero il prezzo andava dai 20 ai 30 euro per le piante più piccole fino ai 150 o addirittura 200 per le specie più alte. Le varietà principali in vendita sono ‘Abete rosso’ e ‘Normandia’, mentre più raro da trovare sui banchi è l’Abete bianco.
L’albero naturale italiano concilia il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente poiché è coltivato soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Il consiglio al momento della scelta è quello di verificarne la certificazione presente sul cartellino, preferendo quelli di origine italiana, magari acquistati direttamente dai vivaisti”, ha aggiunto il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco.
Per gestire l’albero green il consiglio è quello di sistemare l’albero di Natale in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come stufe e termosifoni e al riparo da correnti d’aria o folate di vento, per la vicinanza a porte e finestre. Meglio poi non spruzzare neve sintetica perché l’albero e vivo e respira. La terra nel vaso va mantenuta umida, ma non eccessivamente bagnata, con l’utilizzo di un nebulizzatore. Al termine delle festività, se non ci sono le condizioni per piantare l’albero in giardino, si può cercare un centro di recupero, presente in alcuni vivai, ma anche nei Comuni e presso la Forestale che quando è possibile provvedono a ripiantarli in ambienti adatti.
Quest’anno anche l’addobbo natalizio ha virato sul green, sostituendo la plastica con elementi naturali per sostenibilità e risparmio. Si va dall’uso della frutta come mele rosse, gialle e verdi che danno colore, o anche arance, limoni, mandarini e clementine forati al centro per evitarne la muffa, frutta secca tipo castagne, noci e nocciole, biscotti fatti in casa, prodotti dell’orto quali peperoncini, pomodorini e fili di zucca, oltre a sculture di pane e marzapane e pigne colorate a piacimento. Queste decorazioni uniscono creatività e tutela ambientale, evitando sfere artificiali, lampadine e fili di plastica.
Per finire, invece dei soliti fili argentati o dorati si possono utilizzare ghirlande di fiori fatte con stelle di Natale, gerbere, corniolo, ranuncolo e pungitopo. Il procedimento non è difficile, basta infilare fiori e foglie con del filo metallico cercando di dargli la forma di un cordoncino da appendere all’albero per renderlo sicuramente un «albero d’autore».
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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