"La situazione attuale riguardante l’ex Ilva rappresenta un dramma inaccettabile per la città di Novi Ligure. L’ultimo passo indietro di Baku Steel ha ulteriormente affievolito le già fragili speranze di vendita del gruppo, lasciando la comunità locale in uno stato di grande incertezza" denunciano in una nota il segretario del Pd a Novi Ligure Mascia Daniele e il capogruppo in Consiglio comunale Luca Patelli.
"Da Taranto allo stabilimento di Novi non arriva più acciaio, un fatto che ha ripercussioni devastanti sull’occupazione e sull’economia locale. Nelle ultime settimane si è raggiunto il massimo consentito di personale in cassa integrazione, con lavoratori costretti a operare a singhiozzo e con la prospettiva di ulteriori periodi di fermo. La preoccupazione iniziale si è trasformata in un allarme totale: il futuro dei posti di lavoro e della nostra comunità è seriamente a rischio" rimarcano i due dem.
"Ci chiediamo: la siderurgia e l’acciaio sono veramente considerati settori strategici per questo governo? Settimane fa avevamo auspicato un piano nazionale serio per il futuro della siderurgia che pare non solo non esistere, ma anche non interessare l’attuale Ministro e Governo. Il mercato non può permettersi di aspettare l’acciaio italiano; sta già volgendo lo sguardo verso alternative più stabili e competitive" proseguono i due esponenti Pd.
"Lunedì si terrà a Palazzo Chigi un incontro governativo sul dossier Ex ILVA al quale parteciperanno, a quanto si apprende, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, i ministri Giancarlo Giorgetti, Adolfo Urso, Gilberto Pichetto, Marina Calderone e l’amministratore delegato di Invitalia Bernardo Mattarella, con i sindacati convocati lunedì prossimo alle 18. Dopo quel tavolo auspichiamo che il Presidente Cirio convochi il tavolo regionale qui a Novi Ligure. È fondamentale che il Governo e la Regione Piemonte prendano coscienza della gravità della situazione e agiscano con urgenza per salvaguardare il futuro della nostra città e dei suoi lavoratori. Non possiamo permettere che l’inerzia decisionale continui a danneggiare una comunità come quella di Novi, che ha sempre dato il massimo e continua a farlo per l’industria italiana" concludono Patelli e Daniele.