Chiorino presenta un anno di Governo in Piemonte

L’esponente della Giunta Cirio rivendica la crescita dell’occupazione e gli ottimi risultati ottenuti nell’ambito della formazione, alla faccia dei ‘gufi’

Eliana Puccio 16/07/2025
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È un Piemonte che cresce, crea occupazione e genera futuro. A rivendicarlo Elena Chiorino, vicepresidente e assessore a Istruzione e Merito, Diritto allo Studio Universitario, Lavoro, Formazione professionale e Welfare aziendale, Rapporti con le società a partecipazione regionale della Regione Piemonte, esponendo i dati di un anno di Governo.

«In una Nazione dove spesso narrazioni disfattiste hanno dipinto un futuro di declino, in Piemonte - consapevoli che il declino non sia un destino, ma una scelta - abbiamo scelto di generare crescita, con coraggio e responsabilità. Non promesse, non slogan, ma opportunità concrete che cambiano la vita delle persone, delle famiglie, delle imprese. Questo significa governare con visione» – ha dichiarato Chiorino.

In dodici mesi di legislatura, i numeri dimostrano che questa Regione non si limita ad amministrare l’esistente: investe sul futuro, libera energie, non lascia indietro nessuno.

Il tasso di occupazione ha raggiunto il 69%, superando di quasi 7 punti la media nazionale (62,5%) e posizionando il Piemonte al fianco delle Regioni più virtuose d’Italia, anche della Lombardia non attraversata come la nostra regione dalla crisi dell’automotive.

Il tasso di disoccupazione è al 6,4% (media nazionale 7%), quello di inattività al 26,2%, ben sotto la media nazionale (32,9%).

Un dato significativo riguarda la lotta alla dispersione scolastica e l’orientamento: il Piemonte ha abbattuto questo indicatore critico portandolo all’8,7%, sotto la soglia del 9% fissata come obiettivo europeo per il 2030, raggiunto con ben cinque anni di anticipo. Un segnale forte di come investire sull’istruzione significhi costruire basi solide per il futuro.

«Non sono solo percentuali. Sono volti, storie, famiglie che respirano fiducia. Ragazzi che non abbandonano più la scuola, donne che rientrano al lavoro, lavoratori fragili che ritrovano dignità. E imprese che finalmente non si sentono più sole, ma sostenute da istituzioni concrete» ha proseguito Chiorino.

Il Piemonte si conferma terra di apprendistato, puntando su uno strumento spesso trascurato, ma decisivo per costruire occupazione stabile. L’apprendistato è infatti uno dei percorsi più virtuosi verso il contratto a tempo indeterminato. In un solo anno, sono stati 1.215 i giovani under 30 che hanno trovato un’occupazione grazie all’apprendistato.

Ancora più rilevante il dato dell’apprendistato di alta formazione e ricerca, dove il Piemonte si distingue a livello nazionale, registrando il 40% dei percorsi attivati in tutta Italia, con 770 giovani assunti e 248 imprese coinvolte.

Ma non solo: l’87% dei diplomati Its, percorso scolastico post diploma completamente gratuito in Piemonte, lavora entro un anno dal diploma, con percorsi coerenti con i loro studi.

«Rigettiamo con forza e rispediamo al mittente l’etichetta del tutto ingiusta di generazione di fannulloni: i nostri ragazzi vogliono mettersi in gioco, e l’apprendistato è una porta aperta sul loro futuro. Il nostro compito è credere in loro, dar loro gli strumenti e far capire che qui, in Piemonte, possono costruirsi un futuro senza dover scappare altrove» ribadisce il vicepresidente.

L’azione della Regione si è concentrata anche su chi rischia di restare indietro: disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, detenuti in fase di reinserimento.

Sono 2.018 le persone con disabilità prese in carico in un anno, con oltre 1.000 contratti attivati, più di 300 stabili.

I cantieri di lavoro e i progetti di pubblica utilità hanno dato un’occasione concreta a oltre 1.300 persone, tra disoccupati, over 58 e persone in regime di restrizione della libertà personale.

«Qui non diamo sussidi per tenere ferme le persone: le rimettiamo in cammino. Chi lavora e produce deve essere sostenuto, chi può tornare a farlo deve avere una seconda possibilità. È una battaglia di civiltà: nessuno deve sentirsi inutile, nessuno deve sentirsi abbandonato dalle istituzioni» ha ribadito Chiorino.

Il Programma ‘Gol’, finanziato con oltre 85 milioni di euro, ha invece permesso di accompagnare più di 200 mila persone: più di una su due (110 mila persone) ha trovato lavoro, e di queste 83.000 hanno contratti superiori ai sei mesi. Con il ‘Mip - Mettersi in proprio’ e le misure per le start-up innovative, in un anno sono nate 237 nuove attività, di cui 190 guidate da donne, e 61 nuove start-up ad alto contenuto di innovazione.

Grazie al programma ‘Gol’, la Regione Piemonte ha messo in campo una misura concreta, innovativa e unica in Italia: il fondo, con un investimento di 20 milioni di euro, prevede un'integrazione salariale per chi è in cassa integrazione o con contratti di solidarietà, e offre percorsi di riqualificazione con un’indennità di partecipazione fino a 600 ore. Tra marzo e luglio, su 1.214 lavoratori in cassa integrazione, 713 sono già stati presi in carico e 390 sono in formazione.

«È così che il Piemonte sceglie di essere vicino alle persone, concreto nel sostegno, ambizioso nel costruire il futuro» ha chiosato Chiorino.

Con la nuova misura sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, annunciata ora e che verrà presentata nei prossimi mesi, la Regione mette sul piatto 20 milioni di euro circa per sostenere attività di welfare aziendale, conciliare maggiormente i tempi di vita e di lavoro e progetti concreti che aiutino soprattutto le donne a entrare, rientrare o restare nel mercato del lavoro. «Ho fortemente voluto la delega al welfare aziendale, ben consapevole di avere davanti un obiettivo, una missione: un Piemonte dove chiunque voglia lavorare trovi una porta aperta, e chiunque voglia mettere al mondo un figlio non debba scegliere tra famiglia e futuro. Perché solo così si genera davvero futuro: con fatti, non parole. Il welfare aziendale è a pieno titolo una politica attiva del lavoro e come tale vogliamo declinarla» ha rimarcato il vicepresidente.

«Noi non vediamo spese, ma semi da far germogliare. Ogni euro ben investito in formazione, lavoro e impresa è un seme che restituisce frutti di crescita, dignità e futuro alla nostra comunità: ha un effetto leva di cui oggi vediamo risultati assolutamente misurabili. Non vogliamo persone ferme, ma pronte a rimettersi in cammino. Non vogliamo trattenerle con sussidi, ma farle restare perché qui trovano opportunità. Il Piemonte è terra attrattiva: lo raccontano i numeri, lo testimoniano le persone. E noi continueremo a coltivare questa fiducia, con umiltà, determinazione e fatti concreti. Perché questa è una storia che vogliamo e dobbiamo scrivere insieme, la storia di una regione che crede in se stessa e in questa Nazione ben consapevole di avere un ruolo trainante nella crescita dell’Italia: il declino non ci appartiene» ha concluso Chiorino.

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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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